Saldi: test con primo giorno arancione, rischio flop

Saldi post Covid in un negozio d'abbigliamento.
Saldi Covid in un negozio d'abbigliamento. (Ansa)

ROMA. – Primo test effettivo per la stagione dei saldi invernali che quest’anno parte piena di incognite non solo per gli scaglionamenti e le restrizioni dovute all’emergenza pandemica, ma in buona parte per le difficoltà economiche delle famiglie.

Dopo l’avvio “teorico” del 2 gennaio in Basilicata, Molise e Valle d’Aosta, che però è coinciso con le restrizioni anti-covid, oggi è il primo giorno “arancione” in cui i negozi possono rimanere aperti.

Ma la partenza dei saldi nelle varie regioni è in ordine sparso da qui fino a fine mese. E stando alle previsioni delle organizzazioni dei consumatori le vendite si riveleranno un flop con una flessione di circa il 20%, mentre il budget delle famiglie si aggirerebbe sui 150 euro.

Oggi gli sconti hanno preso il via in Abruzzo e Calabria, domani 5 gennaio in Sardegna, mentre giovedì 7 sarà la volta di Lombardia, Piemonte, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia mentre sabato 9 toccherà all’Umbria e il 12 al Lazio. Ancora in bilico la Campania che potrebbe subire un rinvio all’11 o 12 gennaio.

Il 16 sarà la volta di Marche e della provincia autonoma di Bolzano (con l’esclusione di alcune zone del distretto della Val Venosta, dove si partirà il 13 febbraio), mentre per la Liguria bisognerà aspettare il 29 gennaio ed il 30 per Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, ultime regioni a partire.

Per Confesercenti che ha condotto un sondaggio tra i consumatori, un italiano su due si dice interessato a fare acquisti, ma “la spesa è un’incognita”. Solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di aver già stabilito un budget per gli acquisti ai saldi: in media di 165 euro a persona, in línea con lo scorso anno. “Ma la spesa potrebbe essere più alta – viene auspicato – visto che il 75% del campione preferirà decidere gli acquisti sul momento, a seconda delle occasioni”.

Meno ottimiste le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori secondo cui appena il 24% delle famiglie effettuerà un acquisto nel periodo dei saldi; il calo delle vendite rispetto allo scorso anno sarà del 18% e la spesa media ammonterà a 147,50 euro per ogni famiglia.

“A causa delle restrizioni che hanno tenuto e terranno chiusi i negozi nei prossimi giorni, ma soprattutto a causa delle difficoltà economiche che molte famiglie stanno vivendo, potremo ricordare questa stagione dei saldi come una delle peggiori della storia”.

Il Codacons prevede una contrazione media delle vendite del 20% rispetto allo scorso anno, e punte del 50% in alcune città del sud Italia. “Ad incidere sull’andamento dei saldi non sarà solo il Covid, che ha impoverito le famiglie”, ma anche gli acquisti “a prezzi scontati tutto l’anno attraverso il web” spiega l’organizzazione che chiede al Governo di “abrogare la normativa sui saldi di fine stagione, liberalizzando il settore almeno per tutta la durata dell’emergenza sanitaria”.

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