Trump concede grazia a 20 persone e sfida Congresso

El expresidente Donald Trump.
L'ex presidente degli USA Donald Trump. (ANSA/EPA)

NEW YORK.  – In un’audace doppia mossa pre-natalizia Donald Trump annuncia un’ondata di concessioni di grazia e sfida il Congresso. Minacciando lo spettro del veto, il presidente chiede modifiche al piano di stimoli da 900 miliardi di dollari, approvato dopo mesi di impasse.

In particolare preme affinché vengano eliminati dal provvedimento tutti gli aiuti che non hanno a che fare direttamente con l’emergenza Covid e che gli americani ricevano assegni ben più sostanziosi da 2.000 dollari e non i 600 previsti ora.

“Il piano di aiuti è una vergogna”, tuona in un video di poco più di quattro minuti postato su Twitter. “Se le voci non necessarie” non saranno rimosse starà alla prossima amministrazione – dice Trump – occuparsi del pacchetto di aiuti.

“Forse quell’amministrazione sarà la mia”, aggiunge tornando implicitamente a cavalcare l’ipotesi che possa restare presidente alla Casa Bianca. La risposta dei democratici arriba a stretto giro.

“I democratici sono pronti a portare a 2.000 dollari gli aiuti agli americani”, twitta la Speaker della Camera, Nancy Pelosi. La sfida di Trump segue le parole del presidente-eletto, Joe Biden, che ha definito il piano da 900 miliardi un “primo passo”, un “anticipo”: sarà necessario fare di più, ha detto ribadendo che, una volta insediato, chiederà al Congresso nuovi aiuti.

Pochi minuti prima della bocciatura del piano di stimoli, la Casa Bianca ha diffuso un elenco di 20 nomi: a 15 è stata concessa la grazia, e altri cinque è stata commutata la pena.

Nella lista figurano due persone accusate nell’ambito delle indagini sul Russiagate, quattro guardie di Blackwater implicate nell’uccisione di civili iracheni e tre repubblicani ex membri del Congresso. Dopo aver graziato nei giorni scorsi il suo ex consigliere alla sicurezza nazionale Michael Flynn, Trump ha concesso la grazia al suo consigliere della campagna elettorale George Papadoulos, che si era dichiarato colpevole nel 2017 di dichiarazioni false agli investigatori federali nell’ambito dell’inchiesta sulle interferenze russe.

Graziato dalle stesse accuse anche Alex van der Zwaan, La lista include anche gli ex membri del Congresso Duncan Hunter, Chris Collins e Steve Stockman.

Secondo gli osservatori si tratta solo dell’inizio: nuove ondate di concessione di grazia sono attese nelle prossime settimane prima dell’insediamento di Biden.

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