Caos merci, Parigi riapre i collegamenti con Londra

Fila di tir su autostrada in Italia.
Fila di tir su autostrada in Italia. (ANSA)

BRUXELLES.  – Migliaia di passeggeri bloccati a Londra, altrettanti camion fermi alla frontiera con la Francia, viveri e beni di ogni tipo a rischio per i prossimi giorni: la variante inglese del Covid-19 non provoca solo contagi più rapidi ma fa anche danni più velocemente, visto che in soli due giorni ha già messo in crisi i trasporti europei.

Come nella prima ondata, ognuno ha reagito a modo suo, e sono già oltre 50 i Paesi europei e non, terrorizzati di importare la mutazione, che hanno bloccato i collegamenti con il Regno Unito.

Per evitare il caos trasporti la Commissione europea prova a dare indicazioni, approvando a tempo di record una raccomandazione che per ora, però, non raccoglie il via libera di tutti. Tanto che diversi Paesi europei, tra cui la Germania e la Spagna, hanno esteso il divieto di viaggi fino a gennaio, mentre Parigi in serata ha annunciato la riapertura dei collegamenti aerei, navali e ferroviari da domani mattina, sebbene con test e limitazioni, sperando che la rotta Calais-Dover si decongestioni.

Bruxelles chiede prima di tutto di fare il contrario di quanto fatto finora: via ai divieti totali di viaggi, perché vanno assicurati quelli essenziali sia dei passeggeri che delle merci. “I bandi ai voli e ai treni dovrebbero terminare vista la necessità di assicurare i viaggi essenziali ed evitare interruzioni alla catena di approvvigionamento”, chiarisce la Commissione.

Certamente vanno però scoraggiati “tutti i viaggi non essenziali da e per il Regno Unito”, con azioni coordinate tra i 27. Ma i cittadini europei o britannici che vogliono tornare a casa, nonché i cittadini di Paesi terzi che godono dei diritti di libera circolazione dell’Ue, “dovrebbero essere esentati da ulteriori restrizioni temporanee a condizione che siano sottoposti a un test o quarantena”.

La Commissione raccomanda poi che i viaggiatori con una funzione essenziale, ad esempio il personale medico, “dovrebbero essere tenuti a sottoporsi a un test (test RT-PCR o un test rapido antigenico entro 72 ore prima della partenza), ma non bisognerebbe chiedere loro di sottoporsi a quarantena durante l’esercizio di questa funzione essenziale”.

Bruxelles prova anche a dare indicazioni per sbloccare la situazione a Dover e Calais, dove sono incolonnati migliaia di camion. “Il personale addetto ai trasporti all’interno dell’Ue dovrebbe essere esentato da qualsiasi divieto di viaggio attraverso qualsiasi confine e dai requisiti di test e quarantena”.

E se nei prossimi giorni uno Stato membro dovesse richiedere test rapidi per i lavoratori dei trasporti, “ciò non dovrebbe portare a interruzioni del servizio”. Perché “i flussi di merci devono continuare senza interruzioni, non da ultimo per garantire la distribuzione tempestiva dei vaccini COVID-19”.

Niente quarantena nemmeno per i passeggeri che compiono viaggi essenziali, ma “può essere richiesto un test”, a condizione che le autorità informino in anticipo su tale requisito oppure lo offrano durante il viaggio. La Francia, ad esempio, ha già comunicato l’obbligo di test molecolare per i residenti che vogliono rientrare.

La Commissione invita comunque a vigilare, e raccomanda un tracciamento tempestivo dei casi sospetti: “Gli Stati membri dovrebbero aumentare gli sforzi di analisi del virus per identificare rapidamente i casi della nuova variante”. E inoltre devono identificare al più presto possibile i positivi arrivati in Ue dal Regno Unito negli ultimi 14 giorni e isolare tutti i loro contatti.

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