Italia in lockdown dal 24 dicembre, ultima corsa allo shopping

Agenti delle forze dell'ordine, con i volti coperti da mascherine, effettuano controlli anti assembramenti nelle vie del centro storico durante lo shopping natalizio, Roma
Agenti delle forze dell'ordine, con i volti coperti da mascherine, effettuano controlli anti assembramenti nelle vie del centro storico durante lo shopping natalizio, Roma, 5 dicembre 2020. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Ultima corsa allo shopping di Natale: tra 24 ore scatta il lockdown previsto dal decreto del 18 dicembre che vieta ogni spostamento nelle giornate festive e prefestive dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Negozi, bar e ristoranti saranno aperti ancora per un giorno e sarà possibile circolare liberamente nella propria regione; poi, a partire dalla mezzanotte della Vigilia, tutta l’Italia andrà per 10 giorni in zona rossa: sarà necessaria l’autocertificazione e gli spostamenti saranno consentiti solo per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità.

In attesa del Vaccine Day il 27 dicembre, le strade e le piazze delle città si sono riempite anche oggi di centinaia di migliaia di italiani impegnati negli ultimi acquisti di Natale. Vuote, invece, le località sciistiche, da Cervina a Cortina fino a Corvara in Badia con gli impianti chiusi fino al 7 gennaio, anche se è molto probabile che l’inizio della stagione slitti ulteriormente: “Aprire il 7 gennaio è un’utopia – ammette il presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari Valeria Ghezzi – con una situazione così compromessa non ha senso pensare di riaprire. Se cala il contagio possiamo ipotizzare un’apertura tra il 20 e il 30 gennaio, non prima”.

In tutta Italia non si sono verificati però particolari assembramenti o problemi, come confermano i dati sui controlli del fine settimana: da venerdì a domenica sono state sanzionate poco meno di 2.400 persone su un totale di quasi 245mila controllate, mentre sono state oltre 40mila le verifiche sulle attività commerciali che hanno portato alla chiusura di 46.

Numeri che probabilmente saliranno nei prossimi giorni quando verranno intensificati i controlli proprio in virtù dei nuovi divieti previsti dal decreto, come ribadisce la circolare che il capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi ha inviato ai prefetti.

Vanno predisposti “servizi efficaci” che garantiscano la “corretta osservanza” dei divieti previsti dal decreto di Natale: in particolare vanno effettuati “controlli lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino”, per prevenire “possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità” e “situazioni di assembramento o di mancato rispetto del distanziamento interpersonale”.

Stesso invito rivolto dal capo della Polizia Franco Gabrielli ai questori in una nuova circolare in cui chiede “massima attenzione” nel predisporre i servizi e controlli “particolarmente scrupoli” nei nodi delle reti di trasporto. Ma Gabrielli chiede anche ai 70mila tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, militari e polizia locale che saranno in strada nei giorni di Natale, di avere nei confronti dei cittadini un “atteggiamento comprensivo ed improntato al buon senso”.

E va prevista, scrive ancora, “un’attenzione doverosa nei confronti dei cittadini, soprattutto delle fasce deboli, che a causa delle varie limitazioni potrebbero avere bisogno di maggiore aiuto e sostegno”.

Il Viminale, come avevano già fatto le Faq di palazzo Chigi, ricorda anche le deroghe previste ai divieti. Una, in particolare: quella voluta fortemente dal premier Giuseppe Conte che per tutte le feste dà la possibilità di andare a casa di parenti o amici una volta al giorno.

In tutta Italia, scrive il ministero, tra il 24 e il 6 gennaio “è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone” oltre ai figli minori di 14 anni e “le persone disabili o non autosufficienti con esse conviventi”.

Il divieto di spostamento non varrà anche per altre due categorie di soggetti: i volontari e coloro che vogliono andare a messa o in un qualunque luogo di culto. La circolare ricorda infatti che sono sempre “consentiti, senza limiti di orario”, gli spostamenti di chi svolge “attività assistenziali, nell’ambito di un’associazione di volontariato, anche in convenzione con enti locali, a favore di persone in condizioni di bisogno o di svantaggio”.

Inoltre, “considerato l’arco temporale di vigenza delle misure in esame, corrispondente al periodo natalizio….l’accesso ai luoghi di culto e la partecipazione alle funzioni religiose restano comunque consentite”. Unico limite previsto, quello imposto dal coprifuoco.

Tutti gli altri potranno uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute e necessità, oppure per fare una passeggiata vicino casa, attività sportiva da soli o andare nella seconda casa (ma sempre all’interno della regione). Nei giorni in arancione – 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio – si potrà invece circolare liberamente nel proprio Comune e i negozi saranno aperti, mentre per mangiare al ristorante o prendere un caffè al bar bisognerà attendere il 7 gennaio.

(di Matteo Guidelli/ANSA)

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