Federmeccanica, 19% aziende verso tagli forza lavoro

Operai in uno stabilimento metalmeccanico.
Operai in uno stabilimento metalmeccanico. (ANSA)

ROMA. – La pandemia ha colpito duro uno dei settori portanti della manifattura italiana e un quinto delle aziende sentite da Federmeccanica stima che ci sarà una riduzione degli occupati mentre prosegue il confronto con i sindacati dei metalmeccanici sul rinnovo del contratto.

Il 19% delle aziende pensa di dover ridurre la forza lavoro nei prossimi sei mesi, secondo l’indagine congiunturale d’associazione sull’industria metalmeccanica. Inoltre, viene messo in evidenza, il 44% degli intervistati si dichiara insoddisfatto del proprio portafoglio ordini mentre oltre uno su quattro, il 27%, prevede cali di attività.

Nonostante il blocco dei licenziamenti, nei primi nove mesi dell’anno, nella grande industria metalmeccanica c’è stato comunque un calo dell’occupazione dipendente dell’1,4% solo per l’effetto provocato dal mancato rinnovo del turnover, e sono state autorizzate ore di cassa integrazione corrispondenti a 560.975 lavoratori, praticamente un terzo degli occupati complessivi del comparto.

“Cosa succederà quando l’occupazione non potrà più essere mantenuta per decreto? Sarà un dato fortemente negativo”, osserva il direttore del Centro studi, Angelo Megaro.

Nel periodo considerato, i primi 9 mesi del 2020 appunto, la produzione del settore ha perso il 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nonostante un “parziale recupero” che ha del resto caratterizzato tutto l’andamento dell’economia durante il terzo trimestre, Federmeccanica prevede un’ulteriore “brusca frenata” a fine anno.

L’Indagine stima infatti nel terzo trimestre una crescita del 36,7% rispetto al trimestre precedente e un calo annuo del 5,2%. Il risultato della metalmeccanica nei 9 mesi “è peggiore rispetto all’intero comparto industriale che ha segnato un -14%” sottolinea il vice presidente Federmeccanica, Fabio Astori, il 2020 – dice – “lascerà segni e cicatrici profonde”.

Poi c’è la questione della contrattazione. “Federmeccanica continua ad avere l’obiettivo, come abbiamo sempre avuto, di fare un contratto sostenibile, che tenga in considerazione questa realtà che abbiamo rappresentato”, afferma il direttore generale, Stefano Franchi: “c’è un confronto in corso che vedrà, nella giornata del 22, un nuovo appuntamento importante, la nostra posizione non cambia: vogliamo fare un contratto che abbia quelle caratteristiche”, aggiunge Franchi. ”

La discussione è resa ancora di più complicata e difficile – aggiunge- dalla situazione che stiamo vivendo”, aggiunge.

“Siamo ancora dentro una crisi senza precedenti, come emerge ogni trimestre, ogni mese, dai dati sulla produzione industriale confrontati con il periodo antecedente la Pandemia. Nonostante questo contesto, abbiamo voluto mandare un messaggio di fiducia, facendo una proposta di un Nuovo contratto ‘per’ il lavoro”, osserva Franchi. ”

È veramente un dramma quello che stiamo vivendo e non vediamo delle soluzioni che ci aspettiamo, non troviamo degli aiuti concreti che devono essere messi a nostra disposizione” spiega Astori.

“Se i governi – è il timore espresso da Astori – non saranno all’altezza di mettere in campo risorse economiche non a pioggia ma veramente mirate, spetterà solo all’imprenditore della metalmeccanica fare uno sforzo sovrumano. Abbiamo bisogno di aiuto, e non soltanto di aiuto che si traduce in denaro che possiamo utilizzare per i nostri scopi ma anche di una vicinanza da parte del mondo politico”.

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