Nova-Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025

Un'unica scrivania, tagliata a metà da una rete a causa della chiusura dei confini: è l'immagine simbolo dell'azione dimostrativa del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e del primo cittadino di Nova Gorica (Slovenia), Klemen Miklavic, che si sono seduti allo stesso tavolo in piazza Transalpina - area per metà italiana e per metà slovena, che negli ultimi mesi è stata divisa da una rete a causa del diffondersi del coronavirus - per parlare di Europa
Un'unica scrivania, tagliata a metà da una rete a causa della chiusura dei confini: è l'immagine simbolo dell'azione dimostrativa del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e del primo cittadino di Nova Gorica (Slovenia), Klemen Miklavic, che si sono seduti allo stesso tavolo in piazza Transalpina - area per metà italiana e per metà slovena, che negli ultimi mesi è stata divisa da una rete a causa del diffondersi del coronavirus - per parlare di Europa, 22 Maggio 2020. ANSA/UFFICIO STAMPA COMUNE GORIZIA

GORIZIA. – Nova Gorica (Slovenia) e Gorizia saranno Capitale Europea della Cultura 2025. Un altro muro che si abbatte lasciando spazio all’unità. Una decisione storica, quella annunciata dal comitato sloveno, che incorona gli sforzi di due città ‘gemelle’ che per decenni sono state divise dalla ‘cortina di ferro’.

Il ticket di confine ha avuto la meglio sulle concorrenti Lubiana, Pirano e Ptuj. E ora le due città continueranno a lavorare per un progetto comune europeo. I due sindaci di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e di Nova Gorica, Klemen Miklavic, hanno atteso il verdetto in piazza Transalpina, dove corre il confine di Stato tra Italia e Slovenia e dove prima c’era un muro. Un boato al momento della proclamazione.

“Oggi non hanno vinto solo Gorizia e Nova Gorica, ma ha vinto l’Europa”, ha detto Ziberna. “E’ un trionfo meritato”, ha affermato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che riempie di soddisfazione non solo le città nuovamente unite in questo obiettivo comune, ma l’intero Fvg che non mancherà di trarre beneficio e crescita da questa opportunità”.

Per la deputata dem, Debora Serracchiani, si tratta di “un successo che premia il lavoro di tutti ma in primo luogo la capacità crescente di fare sistema dimostrata dal territorio goriziano, italiano e sloveno”. Per Miklavic, “vincere il titolo è un’opportunità per l’intera regione, che ha una sua dimensione transfrontaliera”: Nova Gorica e Gorizia “saranno la prima capitale di una regione che si estende su due paesi”.

L’obiettivo, ha insistito Ziberna, “è di giungere a modificare, attraverso la cultura a 360 gradi, la cultura di un intero territori, e di offrire un futuro di coesione e integrazione internazionale ai nostri figli e ai nostri nipoti, ma non solo: a quelli di tutta Europa. Se ci siamo riusciti qui dove a causa delle tragedie del XX secolo le condizioni erano le peggiori, senza dubbio possono farcela anche quelle altre zone in Europa che soffrono l’essere territori di confine”.

La nascita di Nova Gorica risale al 1947, con il Trattato di Parigi che divise il territorio della provincia di Gorizia e conferì la parte nord-orientale della periferia urbana alla Jugoslavia, oltre a diversi edifici e strutture cittadine importanti, come la stazione Transalpina.

Nella piazza della stazione sorse un muro di calcestruzzo e reticolato d’acciaio, che separò le due nazioni. Tutto cambiò il primo maggio 2004, quando la Slovenia entrò nell’Unione Europea, e soprattutto con gli accordi di Schengen, del 22 dicembre 2007. Piazza della Transalpina è diventata, da allora, simbolo di cooperazione e di pace.

Il titolo di Capitale europea della cultura 2025, oltre a Nova Gorica-Gorizia, è stato assegnato Chemnitz, città tedesca situata quasi al confine con la Repubblica Ceca.

(di Lorenzo Padovan/ANSA)

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