Antitrust: indagine su costo biglietti treni a Natale

Passeggeri alla stazione Termini, Roma,
Passeggeri alla stazione Termini, Roma, ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Il prezzo dei biglietti ferroviari prenotati per il periodo delle feste di Natale e Capodanno sarebbero aumentati sensibilmente. Lo rileva un monitoraggio del Codacons che ha segnalato l’anomalia all’Antitrust che a sua volta ha fatto partire una preistruttoria.

Ieri l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha trasmesso una richiesta di informazioni alle principali compagnie di trasporto ferroviario (Trenitalia e NTV) in merito ai prezzi dei biglietti nel periodo dal 15 dicembre 2020 al 15 gennaio 2021. Ora le due società hanno tre giorni per rispondere e fornire dettagli.

Trenitalia sta preparando la sua risposta ufficiale all’Antitrust, come anche Ntv, ma quest’ultima ha deciso di replicare a caldo con una nota di fuoco a tutela della sua reputazione. Italo ha “sempre, agito nel pieno rispetto delle norme a tutela dei consumatori e del mercato” dicono dalla società.  “A causa della seconda ondata di contagi” e delle drastiche misure imposte dal Governo per contenere la pandemia, Italo ha avuto ingenti perdite con  “un calo della domanda che ha raggiunto picchi di oltre il 90%”. Anche per questo l’attacco da parte delle organizzazioni dei consumatori fa male.

“L’atteggiamento di alcune associazioni dei consumatori che, senza scrupolo, cavalcano con parole gravi come ‘speculazioni e vittorie’ una legittima richiesta dell’Autorità competente alla quale risponderemo, con trasparenza e tempestività, stupisce e preoccupa. É una condotta che riteniamo grave e dannosa per la nostra reputazione, per il mercato, per i nostri passeggeri e per tutto il Paese” tuona Italo.

Nel dettaglio l’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli ha chiesto informazioni “sulle offerte dei collegamenti sulle principali tratte servite e sul significativo aumento dei prezzi dei biglietti che si registra in alcune giornate del periodo 15 dicembre 2020-15 gennaio 2021”.

l’Autorità ha rilevato un incremento dei prezzi nei giorni precedenti e in quelli successivi alle misure di blocco degli spostamenti previste dal DPCM del 3 dicembre, che interessano il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.

Trenitalia e NTV “dovranno”  ora “comunicare i criteri utilizzati per determinare il numero di collegamenti e i posti disponibili sulle principali tratte nazionali, per far fronte al prevedibile incremento della domanda nel periodo natalizio, nonché i criteri con cui vengono determinati i prezzi, con particolare riferimento allo scostamento rispetto alla tariffa base normalmente applicata per ciascuna tratta”.

Secondo quanto riferisce il Codacons, l’indagine dell’Antitrust sarebbe stata avviata in seguito a un suo esposto fatto in base a un monitoraggio che “accertava prezzi dei biglietti altissimi per spostarsi in treno prima del 21 dicembre.

Ad esempio per andare da Milano a Salerno si arriva a spendere oltre 152 euro; 183,45 euro per raggiungere Bari partendo da Torino; 198,30 euro per andare da Milano a Reggio Calabria e addirittura 211,50 euro da Torino a Reggio Calabria”.  Dal fronte consumatori chiede chiarezza anche l’Unione Nazionale Consumatori.

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