Da Partecipate Stato il 28,1% valore totale Borsa

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Logo delle Ferrovie dello Stato Italiane. Wikipedia

ROMA. – Un fatturato complessivo di oltre 241 miliardi nel 2019,  quasi 27 di utili nel 2019 e oltre 471 mila addetti.   Le 32 società industriali partecipate dallo Stato  attraverso il ministero dell’economia o la Cassa depositi e prestiti rappresentano una fetta importante dell’economia italiana e le 11 di loro quotate capitalizzano da sole il 28,1% del totale delle 371 società presenti a Piazza Affari.

Sono i numeri  del  Rapporto “Le partecipazioni dello Stato. Analisi dei bilanci delle Società industriali e di servizi”  del Centro Studi CoMar, nel quale si sottolinea il ruolo portante di queste imprese per dimensioni e per i settori strategici nei quali sono attive (dall’energia, allo spazio, alle infrastrutture) per il  rilancio dell’economia colpita dalla crisi: basti ricordare che nel nostro Paese sulle prime dieci aziende per fatturato, cinque sono a controllo statale e idem le prime tre.

In dettaglio nel 2019 il fatturato complessivo è stato sostanzialmente stabile (- 636,9 milioni di euro, lo 0,26%)rispetto ai 242,1 del 2018; ma in aumento di 13,6 miliardi, il 6%, sui 227,8 del 2017 ed anche il margine operativo netto è stato sostanzialmente stabile (- 88,2 milioni di euro, lo 0,28%) rispetto ai 26,9 del 2018; ma in deciso aumento, di 5,2 miliardi, il 24,06%, sui 21,6 del 2017.

A crescere però sono i debiti finanziari che  tra il 2018 e il 2019, si sono incrementati del 12,2%,  salendo di 17 miliardi e di oltre 26 miliardi sul 2017, per un +20,2% nel triennio fino a superare lo scorso anno i 156,3 miliardi. Il rapporto tra debiti finanziari e fatturato è  così stato del 64,8% nel 2019, ormai stabilmente superiore al 55%.

Il fatturato per dipendente è stato di 512mila euro nel 2019, piatto sui 514mila del 2018 ed in aumento sui 498mila del 2017. Considerando i singoli settori di attività nel 2019, oltre i tre quarti del fatturato  (77,7%) è realizzato nell’energia, seguito dall’11,8% della meccanica, dal 7,9% nei trasporti e telecomunicazioni, con quote di poco superiori all’1% per editoria, spettacolo, sport e per l’ict o dello 0,003% per ambiente e territorio o per servizi alla P.A.

Le 32 società controllate dal Mef, direttamente o indirettamente, tramite Cdp e prese in considerazione nello studio, sono Ansaldo Energia, Arexpo, Consip, Enav, Enel, Eni, Eur, Fincantieri, Gse, Ferrovie dello Stato Italiane, Infratel, Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, Italgas, Leonardo, Luce Cinecittà, Mefop, Open Fiber, PagoPa, Poste Italiane, Rai, Ram, Saipem, Snam, Sia, Sogei, Sogesid, Sogin, Sose, Sport e Salute, STMicroelectronics, Studiare Sviluppo, Terna.

(di Monica Paternesi/ANSA)

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