Benzinai: serrata dalla sera del 14 fino al 16 dicembre

Un distributore di benzina con un cartello di "Chiuso".
Un distributore di benzina con un cartello di "Chiuso". ANSA - FRANCO SILVI

ROMA. – I benzinai confermano la loro serrata con la chiusura dei distributori dalla sera di lunedì 14 dicembre fino al pomeriggio 16, questo dopo l’intervento dell’Autorità garante per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali. L’autorità ha chiesto ai benzinai “responsabilità” per non aggravare la situazione già difficile delle “Istituzioni coinvolte nell’attività di prevenzione e contenimento della diffusione del virus” (es. rifornimento autoambulanze) e di ridurre la durata dello sciopero.

L’orario dello sciopero è stato ridotto di circa mezza giornata. Troppo poco secondo il Codacons che chiede al Governo e ai prefetti di valutare la precettazione perché “crediamo sia assolutamente scorretto in un momento così difficile per il paese e per la popolazione attuare forme di sciopero che hanno come unica conseguenza quella di danneggiare i cittadini”.

Difficile però che si arrivi alla precettazione, perché l’autorità garante per lo sciopero proprio nella lettera dove chiedeva alle organizzazioni datoriali dei benzinai di ridurre l’ampiezza della serrata, riconosceva la legittimità della protesta. Alla lettera dell’autorità sugli scioperi, le imprese dei gestori dei benzinai hanno risposto riducendo la durata delle chiusure già previste da 60 a 44 ore su rete ordinaria e da 56 a 40 su viabilità autostradale.

La serrata dei benzinai partirà sempre il 14 alle 19.00 sulla rete ordinaria e 22.00 sulle autostrade e finirà rispettivamente alle 15.00 e alle 14.00 del 16 dicembre e non più, come prima annunciato, alle 7 e alle 6 del 17 dicembre.

“Ora -sottolinea una nota congiunta di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio- è la parte Istituzionale, in particolare il Ministro dello sviluppo economico, Patuanelli, ad essere chiamato ad esercitare una delle prerogative che gli sono assegnate: rendersi disponibile al confronto con le parti sociali”.

I Gestori di rifornimento carburanti (che in quanto attività essenziale non hanno mai chiuso) lamentano di essere stati esclusi dalle categorie che possono beneficiare dei provvedimenti di sostegno inseriti nei diversi “Decreti Ristori” e introdotti per attenuare gli effetti economici drammatici dell’attuale fase di emergenza pandemica, sulle piccole imprese e sui loro salariati.