Con Didattica a distanza niente lezioni per 70 mila alunni disabili

Un momento del Flash mob a Castel Sant'Angelo promosso da Disability Pride Onlus e Associazione Luca Coscioni
Un momento del Flash mob a Castel Sant'Angelo promosso da Disability Pride Onlus e Associazione Luca Coscioni in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità in programma il 3 dicembre, Roma, 01 dicembre 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – E’ aumentato ancora nell’anno scolastico 2019-2020 il numero di alunni con disabilità iscritti nelle scuole italiane ,+13 mila rispetto all’anno scorso; sono complessivamente quasi 300 mila pari al 3,5% degli iscritti con un incremento percentuale, ormai costante negli anni, del 6%. E’ in crescita il numero di insegnanti per il sostegno, con un rapporto alunno-insegnante migliore delle previsioni di legge, anche se sono pochi quelli specializzati, il 37% non ha una formazione specifica.

Ma uno dei tanti effetti negativi dell’epidemia da Covid lo hanno pagato proprio gli studenti disabili, infatti, con l’introduzione della Didattica a Distanza è diminuita la loro partecipazione alle lezioni. Lo rileva l’Istat in un report spiegando che sono stati 70 mila gli studenti con disabilità, pari al 23%, che non hanno partecipato alla Dad tra aprile

Una quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno dove si attesta al 29%. Proprio la Dad ha reso più complesso un processo delicato come quello dell’inclusione scolastica. La presenza in aula, le relazioni con i propri compagni, il sostegno di figure competenti opportunamente formate, la presenza e la fruibilità di tecnologie adeguate, l’accessibilità dello spazio – ricorda l’Istat – giocano un ruolo fondamentale nel favorire la partecipazione degli alunni con disabilità a una didattica inclusiva .

Quindi con la Dad è stato ostacolato o interrotto del tutto il percorso didattico intrapreso da molti docenti, impedendo uno dei principali obiettivi di una scuola inclusiva ovvero la socializzazione. Sono molti e vari i motivi che hanno reso difficile la partecipazione degli alunni con disabilità alla Didattica a distanza. Nel 27% dei casi è stata la gravità della patologia, per il 20% la mancata collaborazione dei familiari e per il 17% il disagio socio-economico.

Per una quota “meno consistente ma non trascurabile” di ragazzi, il motivo dell’esclusione è dovuto alla difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (Pei) alla Didattica a distanza (6%), alla mancanza di strumenti tecnologici (6%) e, per una parte residuale, alla mancanza di ausili didattici specifici (3%).

Altro dato che emerge dal report Istat è la scarsa l’accessibilità per gli alunni con disabilità motoria (solo nel 32% delle scuole), mentre è molto critica la disponibilità di ausili per gli alunni con disabilità sensoriale (2%).Tra gli assistenti che operano nelle scuole italiane risulta poco diffusa la conoscenza della lingua italiana dei segni (LIS) che riguarda solo il 5% degli operatori.

A tutto ciò si aggiunge che in Italia circa 1 scuola su 4 risulta carente di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità. Con le solite differenze territoriali: una dotazione maggiore nelle regioni del Nord, tra le più virtuose la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, con l’85% di scuole provviste di postazioni; la Sardegna invece presenta la percentuale più bassa (64,2%).

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)