Papa Francesco solo a Piazza di Spagna affida i malati all’Immacolata

Papa Francesco in preghiera davanti alla statua dell'Immacolata in Piazza di Spagna a Roma.
Papa Francesco in preghiera davanti alla statua dell'Immacolata in Piazza di Spagna a Roma. (Ufficio Stampa Vatican News)

CITTA DEL VATICANO. – Alla fine c’è andato. All’alba e sotto la pioggia. Solo. Papa Francesco a sorpresa questa mattina si è recato per il tradizionale omaggio alla Madonna, a Piazza di Spagna. Lo ha fatto senza annunciarlo, alle 7 di mattina, per evitare assembramenti. Con lui solo i vigili del fuoco che poi sono saliti in cima alla statua della Madonna per depositare una corona di fiori. Francesco poi è andato anche a Santa Maria Maggiore dove ha celebrato in una cappellina la Messa.

Un gesto che ha voluto fare in forma privata, senza persone (e infatti il Vaticano aveva fatto sapere qualche giorno fa che non sarebbe andato), “per evitare il rischio di assembramento – ha spiegato lo stesso Pontefice poi all’Angelus – come disposto dalle autorità civili, alle quali dobbiamo obbedire”.

Un altro dei gesti e delle immagini che rimarrà alla storia con il Papa davanti alla colonna dell’Immacolata da solo, con l’ombrello in mano e la mascherina, affidando a Lei “tutti coloro che in questa città di Roma e nel mondo sono afflitti dalla malattia e dallo scoraggiamento”.

E’ ancora buio nelle immagini di questa visita che ricorda altri gesti, come la preghiera da solo a San Pietro il 27 marzo, o quel pellegrinaggio a via del Corso, il 15 marzo, per pregare il Crocifisso di San Marcello in una Roma vuota a causa del lockdown.

Ed è lo sguardo all’umanità piegata dalla pandemia del Covid-19 che ha portato il Papa ad indire un Anno santo, da oggi e fino all’8 dicembre 2021, dedicato a San Giuseppe, da sempre uno dei santi al quale è maggiormente devoto.

Nel suo studio a Casa Santa Marta c’è una piccola statua del santo mentre dorme e il Papa, come ha spesso confidato, quando prega mette sotto dei bigliettini affidandogli in questo modo le questioni che gli stanno particolarmente a cuore. Un anno per riscoprire questa figura ma anche per concedere, per dodici mesi, l’indulgenza plenaria a coloro che si rivolgeranno con devozione allo sposo di Maria.

Una indulgenza che non richiederà pellegrinaggi. Con uno sguardo ai malati di Covid il Papa ha deciso che potranno chiederla anche tutti coloro che sono costretti a restare a casa. “Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, il dono dell’indulgenza plenaria è particolarmente esteso agli anziani, ai malati, agli agonizzanti e a tutti quelli che per legittimi motivi siano impossibilitati ad uscire di casa”.

La concessione dell’indulgenza, in questa modalità del tutto straordinaria, risponde ad una delle esigenze che si è posta la Chiesa in questi mesi, con tante persone morte senza l’estrema unzione o la possibilità di confessarsi, e nel periodo di lockdown anche senza i funerali.

Nella Lettera Apostolica dedicata al santo per l’occasione, il Papa ha colto nuovamente l’occasione per ringraziare tutti coloro che si adoperano per gli altri nella pandemia e li paragona proprio a San Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato”.

Le nostre vite sono “sostenute da persone comuni, solitamente dimenticate, che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose” che “hanno compreso che nessuno si salva da solo”.

Pensando a San Giuseppe, patrono dei lavoratori, il Papa parla del dramma della disoccupazione, e anche dei viaggi dei migranti, non diversi da quello compiuto dalla Sacra Famiglia in Egitto.

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