Affondano le entrate, meno 22 miliardi in dieci mesi

Un ufficio della Agenzia delle Entrate.
Un ufficio della Agenzia delle Entrate.

ROMA. – Il Covid si abbatte, come previsto, sulle entrate con i primi 10 mesi decisamente più magri per l’Erario: -22 miliardi in tutto rispetto all’anno scorso. E di questi più della metà è legato al calo del gettito Iva per gli slittamenti. Si assottigliano anche le entrate per i controlli che nel frattempo sono stati fermati. Crollo per i giochi (-4.502 milioni di euro, -35,0%).

Ma – avverte il Mef – i dati dei due anni sono ‘disomogenei’ e quindi poco significativi. Questo per l’inclusione nei versamenti di quest’anno di quelli dei contribuenti Isa e”minimi o forfettari”. Inoltre – secondo quanto l’Esecutivo spiega nella bozza del Recovery- “il gettito fiscale ha superato le previsioni, grazie alle misure anti-evasione introdotte negli ultimi anni (compresa la fatturazione digitale obbligatoria).

I proventi di una migliore conformità fiscale saranno accantonati in un fondo che finanzierà in parte la riforma fiscale e sosterrà in parte i riacquisti di titoli di Stato”. Intanto nel periodo gennaio-ottobre 2020, – spiega il Ministero dell’Economia – le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 337.368 milioni di euro, segnando una riduzione di 22.462 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-6,2%).

“La variazione negativa – commenta il ministero – riflette sia il peggioramento congiunturale sia le misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria e, in particolare, quelle che hanno sospeso o hanno ridotto i versamenti di alcuni tributi per specifiche categorie di contribuenti”.

Ad esempio per le attività di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno il gettito si è attestato a 6.816 milioni (-3.029 milioni di euro, pari a -30,8%) di cui: 3.097 milioni di euro (-2.186 milioni di euro, -41,4%) sono affluiti dalle imposte dirette e 3.719 milioni di euro (-843 milioni di euro, -18,5%) dalle imposte indirette.

I dati – si spiega – risultano influenzati dal decreto “Cura Italia” che aveva già sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie e extratributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, ulteriormente prorogati dal Decreto Rilancio fino al 31 agosto.

Il recente D.L. n.104 ha prorogato, dal 31 agosto al 15 ottobre, il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell’invio degli atti della riscossione disponendo, inoltre, la sospensione dei pagamenti relativi a cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi in scadenza dall’8 marzo: il pagamento dovrà essere effettuato entro il 30 novembre 2020.

Da ultimo, – ricorda il Mef – il recente decreto legge n.129 dello scorso 20 ottobre ha differito al 31 dicembre 2020 il termine di sospensione del versamento di tutte le entrate derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’agente della riscossione.

Per quanto riguarda le imposte indirette ammontano nei primi 10 mesi dell’anno a 143.013 milioni di euro con una diminuzione di 23.806 milioni di euro (-14,3%). Il notevole calo – spiega il Mef è imputabile principalmente alla riduzione dell’Iva (-12.333 milioni di euro pari a -12%) e in particolare alla componente scambi interni (-9.020 milioni di euro pari a -9,9%), per effetto del rinvio dei versamenti dell’Iva.

Il gettito sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a – 3.313 milioni di euro (-28,3%). Il risultato dei primi dieci mesi del 2020 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, presenta comunque elementi di disomogeneità dovuti all’inclusione nei versamenti di quest’anno di quelli dei contribuenti ISA e”minimi o forfettari” che, nell’anno 2019, avevano versato a scadenze differite per effetto della proroga dei versamenti.

Per questa ragione – spiega il Mef – il confronto tra i due periodi, in particolare per le imposte autoliquidate IRPEF, IRES e imposte sostitutive collegate all’autoliquidazione, risulta poco significativo.