Parigi, un altro sabato di scontri e incendi

Scontri tra la polizia francese e dimostranti contro la legge sulla sicurezza.
Scontri tra la polizia francese e dimostranti contro la legge sulla sicurezza. (Photo by GEOFFROY VAN DER HASSELT / AFP)

PARIGI. – Stavolta non hanno aspettato la fine del corteo per dare vita all’abituale battaglia contro la polizia: i black-bloc – diverse centinaia – hanno preso fin dall’inizio la testa del corteo contro la legge sulla sicurezza scatenando subito la guerriglia.

Un quartiere è stato devastato, quello di Gambetta, a pochi metri dallo storico cimitero del Pere Lachaise con decine e decine di vetrine spaccate, locali saccheggiati, supermercati svuotati, auto e motorini in fiamme. Violenza e incidenti ovunque, particolarmente gravi anche a Nantes e Lione.

Dopo gli incidenti di sabato scorso, la protesta contro l’articolo 24 – che vieta di filmare e pubblicare foto di poliziotti in azione – e contro l’insieme della legge sulla ‘sicurezza globale’ si è trasformata in una rivolta violenta. Oggi, la manifestazione convergeva con quella contro la “precarietà”.

E a differenza del passato, oggi non erano pochi i violenti, né marginali: almeno 500 le persone tutte coperte di nero, pronte allo scontro fisico con la polizia, che hanno impedito di fatto a circa 5.000 manifestanti di raggiungere la place de la République.

C’erano black-bloc, c’erano gilet gialli, c’erano gruppi di sedicenti “antifascisti” che hanno devastato tutto quello che era sul loro cammino non esitando a lanciare – come a Nantes, dove si sono registrati tre feriti fra i poliziotti – bottiglie molotov contro gli agenti.

Altri tre feriti a Lione, diverse decine a Parigi. A inizio serata, il numero dei fermati era ancora piuttosto esiguo rispetto al caos generato dagli incidenti, ai danni inferti per l’ennesimo sabato pomeriggio ad un settore – quello del commercio – reduce da due mesi di lockdown.

Si parla di 60 fermi, a testimonianza delle difficoltà cui va incontro ormai la polizia nel venire a capo di una situazione che a tratti sembra fuori controllo. In serata la situazione era ancora molto tesa sulla place de la République, dove sono arrivati i più violenti.

La polizia ha blindato gli accessi al centro di Parigi e in particolare al Marais, dove le piccole stradine piene di negozi e boutique avrebbero rappresentato un campo di battaglia ideale per i casseur.

Il lancio di oggetti, petardi, molotov contro le barriere di celerini è stato fittissimo, così come la risposta con i lacrimogeni da parte degli agenti. Metro su metro, la polizia ha riguadagnato il centro della piazza spingendo i gruppi violenti ad arretrare verso gli ingressi del metrò o le strade indicate per il deflusso.

Arretrando, i manifestanti hanno incendiato chioschi, edicole, motorini e arredo urbano. “I casseur stanno sfasciando la Repubblica”, ha commentato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin.

(di Tullio Giannotti/ANSA)

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