Balotelli riparte dal Monza, tifosi scettici

Balotelli scaglia il pallone verso la curva in un gesto di stizza per insulti razzisti di tifosi, nella partita Brescia-Verona.
Balotelli scaglia il pallone verso la curva in un gesto di stizza per insulti razzisti di tifosi, nella partita contro il Verona.Immagine d'archivio.(calcio.fanpage.it)

MILANO. – Come i gatti ha nove vite: Mario Balotelli dopo il flop al Brescia, l’ennesimo, dopo le tante avventure senza lieto fine, ricomincia dalla serie B, dal Monza di Adriano Galliani e Silvio Berlusconi che già lo avevano accolto nella grande famiglia rossonera, salvo poi ricredersi almeno in parte.

Balotelli ci riprova a un’età diversa, rispetto a quella che lo rendeva un bad boy del calcio comunque pieno di talento e potenziale. I sogni di gloria sfumano, la Nazionale è lontanissima, la serie A anche dopo l’epilogo al Brescia. Non resta che la serie B e quindi il Monza che pesca fra i calciatori che un tempo hanno vestito la maglia del Milan come Kevin Prince Boateng.

Comunque un approdo per il bomber che si allenava con una squadra dilettantistica. Lunedì sosterrà le visite mediche e a seguire la firma del contratto sino a fine stagione e l’opzione per un rinnovo in caso di promozione in serie A. Il Monza sarà la sua nuova casa e già i tifosi tremano e si preoccupano per l’impatto che avrà sul gruppo, insomma non ci credono.

Il riscatto di un giocatore ingestibile, dal temperamento difficile, dal carattere infantile non sembra nelle cose. Un talento perduto fra mille inciampi, altrettanti atteggiamenti inqualificabili, vicende poco edificanti dall’Inter a oggi. Una storia difficile per un ragazzo che non è riuscito a capitalizzare il dono di saper giocare a calcio: abbandonato dai genitori naturali che si sono poi fatti vivi in seguito, adottato dai Balotelli, la perdita del papà adottivo, una paternità precoce.

Sono i fatti che hanno acuito le pulsioni peggiori che hanno reso Balotelli un bersaglio dei tifosi in Italia come all’estero, tanto che durante la sua esperienza inglese indossò la maglietta con la scritta: “Why always me?”.

Polemico e orgoglioso nel condannare le contestazioni razziste in campo, Balotelli resta nella storia per quello che non è riuscito a diventare nonostante le occasioni, prima all’Inter dove nessuno ha dimenticato l’incredibile gesto di gettare a terra la maglia nerazzurra al termine della partita di Champions contro il Barcellona nel 2010, l’anno del Triplete, poi in club come il City fino al Milan.

Ritrova Galliani e Berlusconi, una rinnovata fiducia da non tradire per l’ennesima volta. Ottimista Galliani: “Adesso ci vorrà qualche settimana perché è fermo da un po’, la palla va all’allenatore. Finotto si è rotto il crociato, noi avevamo solo una prima punta e ne cercavo un’altra: l’ho trovata in Mario Balotelli. Ma gli ho detto che è davvero l’ultima chiamata”.

Incrollabile entusiasmo da parte di Galliani ma non solo: “Il presidente Silvio Berlusconi è entusiasta, mi ha dato l’ok. Era molto felice, gli ho passato Mario al telefono e ci ha parlato”.

Lascia un commento