Tregua di Natale in Europa, ma il cenone in pochi

Ciclista con mascherina pedala di fronte alla Porta di Brandeburgo a Berlino.

ROMA. – Una tregua di Natale per consentire alle famiglie di riunirsi e celebrare una delle feste tradizionalmente più importanti, mantenendo comunque una linea di prudenza per cercare di evitare la temuta terza ondata di contagi da Covid-19.

I maggiori Paesi europei intendono muoversi in questa direzione in vista delle imminenti festività. Non ci sarà un liberi tutti come successo l’estate scorsa, insomma, ma nemmeno una stretta ulteriore: sull’onda di una curva epidemica che nel Vecchio Continente sembra essersi appiattita grazie alle misure restrittive messe in campo nelle ultime settimane dai diversi Paesi, ma che comunque continua a registrare decine di migliaia di nuovi casi ogni giorno.

In Germania le regole in materia di contatti sociali saranno dunque allentate tra il 23 dicembre e l’1 gennaio. Per il momento gli incontri privati sono limitati a cinque persone ma durante questo periodo potranno raggiungere le dieci persone, bambini sotto i 14 anni esclusi. Faranno eccezione alcune regioni come Berlino, dove il limite rimarrà fissato a cinque. Vietati i botti nelle piazze per evitare assembramenti di persone.

Anche gli inglesi potranno godere di un ammorbidimento delle misure restrittive per celebrare le feste natalizie e di fine anno. Riunioni di famiglia – tre gruppi al massimo – saranno consentite per una finestra di cinque giorni, dal 23 al 27 dicembre.

I tre nuclei autorizzati a trascorrere le festività insieme formeranno per i 5 giorni previsti una cosiddetta ‘Christmas Bubble’ (una bolla familiare unica di Natale) e potranno stare insieme nelle case private di ciascuna delle famiglie coinvolte, nelle chiese e in altri luoghi di preghiera, in luoghi pubblici come pub all’aperto o parchi, ma non in ristoranti, hotel al chiuso o altri luoghi d’intrattenimento di sorta.

In Francia, dove i cittadini si godono i primi allentamenti dopo il secondo lockdown, con i negozi che hanno riaperto nei giorni scorsi, il premier Jean Castex ha annunciato un limite di sei adulti, senza contare i bambini, per le riunioni familiari nel periodo natalizio.

Gli austriaci hanno fissato invece a dieci persone il tetto massimo per gli incontri durante le feste così come gli spagnoli: anche loro potranno incontrare fino a 10 persone a Natale e Capodanno, inclusi i bambini, e potranno viaggiare eccezionalmente da una regione all’altra per raggiungere i loro parenti, ha annunciato mercoledì scorso il ministero della Salute.

Per il resto, dal 23 dicembre al 6 gennaio gli spostamenti tra le regioni saranno vietati tranne che per esigenze essenziali. Le regioni che vorranno potranno posticipare il coprifuoco notturno fino all’1.30 a Natale e nell’ultimo dell’anno. Attualmente inizia tra le 22 e la mezzanotte, a seconda della regione.

Un capitolo a parte riguarda infine gli impianti per lo sci e gli sport invernali, su cui i diversi Paesi europei sembrano procedere in ordine sparso: e così se Francia e Germania, come l’Italia, hanno scelto di chiudere le strutture – come peraltro suggerito anche dalla Commissione europea – la Svizzera ha deciso di tenere aperto, anche se a determinate condizioni, mentre l’Austria sceglierà una via di mezzo e dal 24 dicembre farà sciare soltanto i suoi residenti.

(di Salvatore Lussu/ANSA)