Taglio emissioni gas serra, centrato l’obiettivo Ue 2020

Il loro uso riduce del 9% le emissioni di gas serra
Il loro uso riduce del 9% le emissioni di gas serra. EPA/JIM HOLLANDER

BRUXELLES. – Nel 2019 le emissioni di gas serra nell’Ue sono calate del 3,7%, e sono circa un quarto in meno (il 24%) rispetto ai livelli del 1990. I risultati definitivi per l’anno in corso non saranno noti prima del rapporto 2021, ma siamo già ben oltre il target del 20% che l’Europa aveva fissato nel 2007. Dopo i dati preliminari diffusi a settembre dall’Agenzia europea per l’ambiente (che stimava un calo del 4% delle emissioni sull’anno), la conferma arriva dal rapporto annuale sui progressi nell’azione climatica della Commissione europea.

L’Italia è in linea con i risultati Ue, -18% delle emissioni rispetto al 1990 e -28% sul 2005. Il calo 2019 è arrivato in un anno di espansione economica (il Pil dell’Unione è cresciuto dell’1,5% sul 2018), niente a che vedere con gli effetti della recessione da pandemia. Secondo le stime della Commissione, nel primo semestre del 2020, i lockdown hanno abbattuto le emissioni di un ulteriore 11%, ma, avverte Bruxelles, “una rapida ripresa economica potrebbe portare a un forte rimbalzo” anche nella CO2 in atmosfera.

Tuttavia, l’indicatore che misura il rapporto tra emissioni e Pil è a un livello pari a meno della metà rispetto al 1990. Cioè l’economia cresce, ma la CO2 va giù. Informazione che Bruxelles rilancia nell’ottica del Green Deal europeo. “Possiamo essere fiduciosi nei nostri progressi, ma non è il momento di riposare sugli allori. Dobbiamo intensificare gli sforzi in tutti i settori”, ha detto il vicepresidente dell’Esecutivo Ue Frans Timmermans.

Per ora, il grosso lo sta facendo il settore energetico, seguito dalla grande industria, entrambi parte del sistema di scambio di quote di CO2 noto come Ue-Ets. L’anno scorso, le emissioni degli impianti coperti dall’Ets sono diminuite del 9,1% rispetto al 2018.

Il “come” lo raccontano anche progetti come l’italiano LIFE Economick, citato nel rapporto perché ha dimostrato la fattibilità tecnica ed economica di un forno da ceramica che consuma circa il 45% in meno di energia e riduce di altrettanto le emissioni di CO2 rispetto ai modelli attualmente disponibili. Con meno perdite di calore, ottimizzazione della combustione, mantenimento della competitività e migliori condizioni di lavoro.

Ma se la tendenza al ribasso delle emissioni in energia, industria e anche nel settore dei rifiuti (-12% tra il 2005 e il 2009) è ormai consolidata, quella di edifici e agricoltura sono stabili da diversi anni. Nei trasporti sono addirittura in aumento dal 2013. Le emissioni di CO2 dell’aviazione internazionale hanno continuato a crescere nel 2019, del 3% rispetto all’anno precedente.

Intanto, si intensifica anche la lotta ai cambiamenti sul fronte giudiziario. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha accettato di trattare in via prioritaria il caso sollevato da cinque giovani portoghesi, di età compresa tra gli 8 e i 21 anni, contro l’Italia e altri 32 Stati membri del Consiglio d’Europa perché, non rispettando gli impegni assunti con la firma dell’accordo di Parigi del 2015, hanno violato i loro diritti.

Poco meno di un anno fa, la Corte Suprema olandese emetteva una sentenza storica su un caso simile, imponendo all’Aja di tagliare le emissioni del 25% entro il 2020. Dal rapporto di oggi, emerge che nel 2019 i Paesi Bassi erano appena al 13%.

(di Angelo Di Mambro/ANSA)

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