In Giappone record di casi, ma i suicidi sono più dei morti Covid

Giapponesi in strada con mascherine a Tokyo.
Giapponesi in strada con mascherine a Tokyo. EPA/FRANCK ROBICHON

ROMA. – Con quasi 1,5 milioni di morti per coronavirus, il mondo affronta la seconda ondata mentre già teme per la terza, soprattutto in vista delle festività di fine anno e negli Stati Uniti per quella del Thanksgiving appena passata. Il Giappone, considerato uno dei Paesi più virtuosi nella gestione della pandemia con poco più di 2.000 morti e 135.000 contagi, si trova adesso a dover fronteggiare un’esplosione di nuovi casi giornalieri.

Gli ultimi dati parlano di 2.688 nuovi contagi in 24 ore, il numero più alto mai registrato nell’arcipelago dall’inizio della pandemia, e un picco nei ricoveri in terapia intensiva con 440 casi. A Tokyo nel tentativo di arginare i contagi le autorità della capitale hanno deciso di chiudere alle 22 gli esercizi commerciali che servono alcol (karaoke compresi) per almeno 3 settimane.

Misure che nulla possono, però, contro la strage dei suicidi nella rigida e disciplinata società giapponese. I dati sono impressionanti: nel solo mese di ottobre si sono tolte la vita 2.153 persone, più di quante ne siano morte per Covid dall’inizio della pandemia, 2.087.

Il virus corre a una velocità che non si era vista in primavera anche negli Usa, il Paese più colpito in assoluto. Solo a novembre sono stati superati i 4 milioni di nuovi casi di coronavirus – oltre il doppio rispetto al mese di ottobre – su un totale di 13,2 milioni. Lo ha rilevato il New York Times sulla base dei dati aggiornati a sabato 28 novembre, sottolineando tuttavia come nel lungo weekend del Thanksgiving molti Stati non pubblichino i dati.

Ed è proprio la festa del Ringraziamento, con le riunioni familiari e gli spostamenti nel Paese che in America anticipano quelli del Natale, a preoccupare maggiormente l’immunologo americano Anthony Fauci: “Prepariamoci a un’ondata dopo l’altra” tra due o tre settimane, ha avvertito parlando alla Cnn, mentre in California San Francisco si prepara al coprifuoco notturno e alla chiusura degli esercizi non essenziali. In attesa del sospirato vaccino, non resta che “chiudere i bar e aprire le scuole”, è il consiglio del super-esperto del governo Usa.

In Europa, dove si piangono ormai più di 400 mila morti, la seconda ondata sembra aver appiattito la curva, grazie a restrizioni più o meno severe a seconda dei Paesi. Ma si cerca ancora di evitare che proprio Natale e Capodanno possano scatenare la famigerata terza ondata.

E’ quanto teme per l’inizio del 2021 il ministro britannico Dominc Raab, che non esclude nemmeno un nuovo lockdown nazionale nei prossimi mesi se non si troverà un giusto equilibrio nelle restrizioni. Intanto tira un sospiro di sollievo lo Stato australiano di Victoria, a lungo epicentro dell’epidemia nel Paese, che da ormai 30 giorni non registra nuovi contagi, né decessi, né malati per Covid-19.

(di Laurence Figà-Talamanca) (ANSA) –