Serie A: Milan in fuga, effetto Champions sulla Lazio

La gioia di Franck Kessie dopo il gol del 2-0 contro la Fiorentina.
AC MilanÕs Franck Kessie (R) jubilates with his teammates after scoring goal of 2 to 0 during the Italian serie A soccer match Ac Milan vs Fiorentina at Giuseppe Meazza stadium in Milan 29 November 2020. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – Manca Ibra ma il Milan non perde colpi, strapazza la Fiorentina al di là del 2-0 finale e si lancia verso la prima fuga consistente della stagione dato che, in attesa del posticipo Napoli-Roma, si porta a +5 su Sassuolo e Inter. Merito del pimpante team di Pioli, orchestra che non stecca da 21 gare consecutive, che semina l’agguerrito gruppo delle inseguitrici che arrancano.

In un turno in cui l’omaggio a Diego Armando Maradona unisce tutti i campi, con le immagini del campione argentino scomparso scorrere nei maxischermi, il Sassuolo si fa tramortire dall’Inter, tornata in sintonia col furore voluto da Conte; l’Atalanta è la pallida copia della regina di Anfield e subisce una lezione di gioco dal Verona di Juric, trascinato dagli splendidi Veloso, Tamaze e Zaccagni.

Frena l’amletica Juve di Pirlo in casa del Benevento del vecchio compagno di trionfi Inzaghi, cade pesantemente anche la Lazio all’ora di pranzo, punita da un’Udinese propositiva, che si porta sul 3-0 prima di subire il gol della bandiera di Immobile. Le scorie della Champions fanno la differenza e se ne giova un Milan sempre più convinto dei suoi mezzi.

Difesa quadrata, fasce percorse a perdifiato, centrocampo solido e qualitativo e le occasioni si moltiplicano. Apre le danze un colpo di testa di Romagnoli, raddoppia Kessie su rigore, poi ne sbaglia un altro, Calhanoglu colpisce la traversa. I rossoneri segnano un gol da 29 gare consecutive, almeno due da 11 turni. Il primo posto non è frutto del caso o solo di Ibra.

La Fiorentina comincia bene, poi si perde alla distanza, Vlahovic fa tremare il palo, ma la differenza in campo è consistente e il lavoro che attende Prandelli appare sostanzioso.

Sorprende il tonfo della Lazio, solitamente continua e quadrata, ma il pensiero della decisiva sfida di Dortmund, l’assenza di Milinkovic e Leiva, tolgono lucidità al gruppo di Simone Inzaghi che si fa irretire dalla fame di punti e dalla qualità dell’Udinese, che finora aveva raccolto poco anche per sfortuna.

La classe di De Paul comanda il gioco e le iniziative sono ficcanti. La difesa laziale si fa infilare prima da Arslan, poi dal raddoppio di Pussetto a fine primo tempo che taglia le gambe. La Lazio reagisce con poco nerbo, terzo gol di Forestieri e 3-1 finale che deprime i padroni di casa, al terzo ko stagionale.

Passo in avanti del Bologna che incamera i tre punti col volitivo ma poco pratico Crotone grazie a un gol di testa di Soriano. Successo legittimato da altre occasioni dagli emiliani di Mihajlovic, che salgono a centroclassifica, ma perdono Orsolini per infortunio. Il Crotone resta ultimo, ci vorrà ben altro per sperare di salvarsi.