Costretti dal Covid a “vacanze forzate”

Il porto turistico di Carloforte in Sardegna.

CARLOFORTE. – Odissea nel Mediterraneo. Ma al posto di Polifemo c’è il Covid. Protagonista una coppia italo-tedesca. Con loro due bambine di dieci e quindici anni. Più cane e gatto. Al momento la barca è diventata un’abitazione, ormeggiata a Carloforte, l’isola nel sud ovest della Sardegna, dallo scorso agosto. E i “naufraghi forzati” vorrebbero stare lì ancora sino alla primavera anche perché vicino a Valencia, dove hanno casa, la situazione Covid non è delle migliori.

Il problema? Sono finiti i soldi: Andreas Schmidt, 41 anni, quando ad agosto è partito con la famiglia destinazione Grecia, il lavoro lo aveva: un posto anche importante e ben remunerato in un call center. Durante la navigazione quel lavoro è sparito. E questo è lo scenario sullo sfondo delle altre disavventure.

Partenza ad agosto in allegria per godersi un mese di ferie. Ma c’è il primo contrattempo: la barca a vela si ferma a Carloforte per un problema tecnico. Si casca bene, splendido posto. Ma da lì la famiglia non si muoverà più. Prima c’è la quarantena per il Coronavirus imposta a tutti quelli che approdano nell’isola. Poi i primi guai economici che rendono difficile se non impossibile il ritorno a casa.

E intanto arriva settembre. Le ragazzine vengono iscritte a scuola. E si integrano bene anche nelle rispettive classi. Ma in casa – o meglio in barca – scarseggiano i beni di prima necessità. Carloforte si mobilita. Gran parte dell’aiuto arriva dalla parrocchia. Ma tanti residenti danno una mano come possono.

“A questo punto – spiega Andreas all’ANSA – l’unica soluzione potrebbe essere quella di trovare un lavoro qui a Carloforte e aspettare che anche in Spagna diminuiscano i contagi per il Covid. Siamo pronti a fare di tutto, non c’è problema”.

Il ritorno infatti è una missione quasi impossibile: da un lato le difficoltà burocratiche legate al fatto che Andreas e familiari non sono cittadini spagnoli, dall’altro la rigida normativa anti-Covid che non comprende questo spostamento tra i giustificati motivi per poter tornare in Spagna.

Servirebbe un lavoro sino alla primavera. Ma il lavoro in Sardegna è sempre stato il problema. E si continua così: vacanza forzata in attesa che la situazione si sblocchi. Contando sulla solidarietà dei carlofortini. Che però non potrà durare in eterno. “Per questo – tiene a dire Andreas – vogliamo ringraziare la Marina Tour che ci sta ospitando permettendoci di pagare più in là, non appena la nostra situazione economica sarà migliorata”.

(di Stefano Ambu/ANSA)