Champions: impresa Atalanta, Liverpool ko ad Anfield

Alejandro Gomez festeggia la vittoria dell'Atalanta sul campo di Anfield del Liverpool.
Alejandro Gomez festeggia la vittoria dell'Atalanta sul campo di Anfield del Liverpool. EPA/Martin Rickett / POOL

BERGAMO. – L’uno-due terribile Ilicic-Gosens in uno scorcio di secondo tempo, con lo sloveno che non segnava dal poker di Valencia del 10 marzo scorso, e l’Atalanta si vendica in casa del Liverpool dopo la manita rimediata a Bergamo il 3 novembre scorso.

La duecentesima panchina di Gian Piero Gasperini in nerazzurro è bagnata ad Anfield Road dalla più bella e convincente delle vittorie. Quella della Dea è un’impresa, che la rilancia prepotentemente nel gruppo D di Champions League, e verso gli ottavi. 7 punti, sempre a braccetto con l’Ajax, a meno 2 dal gong, con lo scontro tra la squadra di Amsterdam e quella inglese e i Reds, primi a quota 9, bisognosi dei punti della certezza per gli ottavi.

L’Atalanta parte senza centrattacco, con Ilicic-Gomez davanti e Pessina tra le linee dedito a rientri per controllare Wijnaldum, e lo sloveno per poco non approfitta (4′) del retropassaggio corto di Salah: mira alta davanti alla lunetta dell’area. Ben più pericoloso il sinistro in corsa di Gosens una cinquina cronometrica più tardi, imbeccato da Romero dalla sua metà campo: Alisson difende il legno di competenza.

Al 10′ il tedesco recupera palla sulla trequarti sinistra innescando Gomez dal limite, radente a lato di non molto; due giri di lancetta e Gollini allontana la minaccia sulla punizione dentro di Milner. I Reds non hanno spazi e concludono solo i bergamaschi, ancora con Ilicic, al 22′, col corpo troppo sbilanciato all’indietro da posizione centrale sulla seconda palla concessa di testa da Tsimikas sul cross a rientrare di Freuler.

I bergamaschi giocano semplice, eppure risultano insidiosi, con Gosens (27′) a maledire il controllo difettoso nei pressi dell’area piccola dopo l’imbucata precisa nuovamente del fantasista mancino. A dieci dalla pausa (1′ di recupero), la sbracciata di Wijnaldum a Ilicic all’ingresso in area pare evidente, ma Del Cerro sorvola.

L’unica vera amnesia atalantina nella prima frazione è di Romero, che al 38′ provoca l’assist di Origi per Salah costringendo Gollini a uscire frettolosamente. L’egiziano firma di persona anche il pericolo successivo (43′), quando sullo schema da punizione da lontano di Milner la respinta in tuffo di Toloi dopo la combinazione Jones-Tsimikas da sinistra ne innesca l’ingresso da destra e la botta alle stelle col piede sbagliato.

Nella ripresa, la punizione a due di Gomez con Freuler per il contatto Neco Williams-Gosens fa il solletico da fuori al portiere brasiliano (3′), che poi evita al pallone basso del capitano atalantino di finire preda dello smarcatissimo Ilicic (7′). Al quarto d’ora è proprio lui a sbloccarla correggendo in spaccata di destro l’ammollo dell’argentino dal vertice sinistro al culmine di un’azione corale a più tocchi con la partecipazione di Gosens e Freuler.

E in capo a quattro minuti Gosens azzecca il taglio col sinistro al volo sulla quasi-fotocopia, con Hateboer a fare da sponda. A nulla sono valsi i quattro avvicendamenti di Klopp (Robertson, Fabinho, il triplettista dell’andata Jota e Firmino per Tsimikas, Wijnaldum, Origi e il Faraone); oltre metà frazione ecco Zapata per Ilicic per tenere alta la squadra, alla mezzora lo zoppicante autore del bis cede il posto a Mojica.

La sola concessione è il possesso (55 per cento a 45 circa per i Reds), Duvan (37′) in asse con Freuler e Pessina calcia alto il possibile tris. Al 40′ entrano Minamino per Matip e Miranchuk per Pessina: finisce così.

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