BERGAMO. – L’uno-due terribile Ilicic-Gosens in uno scorcio di secondo tempo, con lo sloveno che non segnava dal poker di Valencia del 10 marzo scorso, e l’Atalanta si vendica in casa del Liverpool dopo la manita rimediata a Bergamo il 3 novembre scorso.
La duecentesima panchina di Gian Piero Gasperini in nerazzurro è bagnata ad Anfield Road dalla più bella e convincente delle vittorie. Quella della Dea è un’impresa, che la rilancia prepotentemente nel gruppo D di Champions League, e verso gli ottavi. 7 punti, sempre a braccetto con l’Ajax, a meno 2 dal gong, con lo scontro tra la squadra di Amsterdam e quella inglese e i Reds, primi a quota 9, bisognosi dei punti della certezza per gli ottavi.
L’Atalanta parte senza centrattacco, con Ilicic-Gomez davanti e Pessina tra le linee dedito a rientri per controllare Wijnaldum, e lo sloveno per poco non approfitta (4′) del retropassaggio corto di Salah: mira alta davanti alla lunetta dell’area. Ben più pericoloso il sinistro in corsa di Gosens una cinquina cronometrica più tardi, imbeccato da Romero dalla sua metà campo: Alisson difende il legno di competenza.
Al 10′ il tedesco recupera palla sulla trequarti sinistra innescando Gomez dal limite, radente a lato di non molto; due giri di lancetta e Gollini allontana la minaccia sulla punizione dentro di Milner. I Reds non hanno spazi e concludono solo i bergamaschi, ancora con Ilicic, al 22′, col corpo troppo sbilanciato all’indietro da posizione centrale sulla seconda palla concessa di testa da Tsimikas sul cross a rientrare di Freuler.
I bergamaschi giocano semplice, eppure risultano insidiosi, con Gosens (27′) a maledire il controllo difettoso nei pressi dell’area piccola dopo l’imbucata precisa nuovamente del fantasista mancino. A dieci dalla pausa (1′ di recupero), la sbracciata di Wijnaldum a Ilicic all’ingresso in area pare evidente, ma Del Cerro sorvola.
L’unica vera amnesia atalantina nella prima frazione è di Romero, che al 38′ provoca l’assist di Origi per Salah costringendo Gollini a uscire frettolosamente. L’egiziano firma di persona anche il pericolo successivo (43′), quando sullo schema da punizione da lontano di Milner la respinta in tuffo di Toloi dopo la combinazione Jones-Tsimikas da sinistra ne innesca l’ingresso da destra e la botta alle stelle col piede sbagliato.
Nella ripresa, la punizione a due di Gomez con Freuler per il contatto Neco Williams-Gosens fa il solletico da fuori al portiere brasiliano (3′), che poi evita al pallone basso del capitano atalantino di finire preda dello smarcatissimo Ilicic (7′). Al quarto d’ora è proprio lui a sbloccarla correggendo in spaccata di destro l’ammollo dell’argentino dal vertice sinistro al culmine di un’azione corale a più tocchi con la partecipazione di Gosens e Freuler.
E in capo a quattro minuti Gosens azzecca il taglio col sinistro al volo sulla quasi-fotocopia, con Hateboer a fare da sponda. A nulla sono valsi i quattro avvicendamenti di Klopp (Robertson, Fabinho, il triplettista dell’andata Jota e Firmino per Tsimikas, Wijnaldum, Origi e il Faraone); oltre metà frazione ecco Zapata per Ilicic per tenere alta la squadra, alla mezzora lo zoppicante autore del bis cede il posto a Mojica.
La sola concessione è il possesso (55 per cento a 45 circa per i Reds), Duvan (37′) in asse con Freuler e Pessina calcia alto il possibile tris. Al 40′ entrano Minamino per Matip e Miranchuk per Pessina: finisce così.