Francia, feste col coprifuoco al posto del lockdown

Addobbi natalizi sugli Champs Elysees e l'arco di Trionfo a Parigi
Addobbi natalizi sugli Champs Elysees e l'arco di Trionfo a Parigi ANSA/IAN LANGSDON

PARIGI. – Il coprifuoco al posto del lockdown: questo il regalo di Natale annunciato in diretta tv ai francesi da Emmanuel Macron, che ha parlato per quasi mezz’ora ringraziando i francesi per gli sforzi che hanno portato a “rallentare il virus” ma esortandoli a non cedere proprio adesso.

Il presidente ha annunciato un calendario di riaperture: cominciano sabato i negozi, dal 15 dicembre il lockdown sarà sostituito da un coprifuoco dalle 21 alle 7, con le sole eccezioni della vigilia di Natale e del 31 dicembre. Da gennaio riaprono anche i ristoranti e le piste di sci, da febbraio le università.

In un momento difficile per i francesi, da un mese in lockdown per la seconda volta in pochi mesi e con un’impennata dei casi di depressione, Macron ha voluto soprattutto ridare fiducia nel futuro più vicino, offrendo una prospettiva: ha dettagliato il calendario delle riaperture, ha annunciato “vaccinazioni da fine dicembre-inizio gennaio” (non obbligatorie) ed ha garantito che “potremo controllare l’epidemia” anche se “il ritorno alla normalità non è per domani”.

Sarà per sabato, però, almeno la riapertura dei negozi, con i commercianti – uno delle categorie più penalizzate – che tirano un sospiro di sollievo. Ma rimarrà obbligatoria l’autocertificazione per uscire, anche se il raggio di “libertà” per muoversi aumenterà da 1 a 20 km. Dal 15 dicembre il lockdown lascerà il posto al coprifuoco, si potrà viaggiare per andare a trovare i familiari nelle altre regioni ma con cautele tassative e rigorose per gli assembramenti familiari tipici delle giornate festive:

“Non vogliamo assolutamente andare incontro ad un terzo lockdown – ha detto Macron – dobbiamo raddoppiare la vigilanza. Proteggiamo i nostri familiari, in particolare i più vulnerabili, indossando la mascherina anche quando siamo in casa, con amici o con genitori con i quali non viviamo abitualmente”.

Terzo step, se tutto andrà per il verso migliore – e cioè con contagi entro i 5.000 casi quotidiani e posti letto in rianimazione per Covid-19 non oltre i 2.500/3.000 -, dal 20 gennaio. E’ il tempo, ha spiegato Macron, per avere “visibilità” su quanto accaduto durante le feste e decidere se si potrà proseguire con il calendario delle riaperture: toccherà finalmente ai ristoranti (non ha nominato i bar ma nelle prossime ore ci si attendono precisazioni) e alle stazioni sciistiche.

Per le quali Macron ha detto che “sembra impossibile immaginare una riapertura per le feste”, e che sono in corso concertazioni “con i Paesi vicini”. In questo periodo, secondo il presidente, i primi francesi – i più anziani, i più vulnerabili – potranno essere vaccinati: “Non sarà un vaccino obbligatorio”, ha sottolineato. Inoltre, il governo potrà decidere misure più stringenti per “costringere all’isolamento le persone positive”, per fare terra bruciata attorno al virus. In ogni caso, ha garantito, “da gennaio nessun tampone dovrà avere un risultato più di 24 ore dopo essere stato effettuato”.

Da febbraio, potrebbero riaprire anche le università, ma il calendario è soggetto a rinvii se le cifre non confermeranno il calo della curva. “La nostra generazione – ha concluso Macron il suo discorso di 25 minuti – ha dovuto battere al tempo stesso l’epidemia, affrontare il terrorismo, la crisi climatica e quella delle diseguaglianze. Oggi, resistiamo insieme. Domani, vinceremo. Insieme”.

(di Tullio Giannotti/ANSA)