Sanremo 2021, la Rai scommette ancora su marzo

Amadeus, direttore artistico del Festival di Sanremo 2020, durante il programma tv Rai "Italia Si",
Amadeus, direttore artistico del Festival di Sanremo 2020, durante il programma tv Rai "Italia Si", Roma, 16 novembre 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – “Ogni giorno circolano voci e questo ci fa piacere, perché vuol dire che il tema sta a cuore alle persone. Abbiamo messo il cappello sulla settimana dal 2 al 6 marzo: navighiamo a vista come tutti coloro che vivono in questo pianeta, ma al momento non c’è nulla di nuovo, confermiamo quelle date”.

Rispondendo alle domande di Ernesto Assante a Linecheck – Music and Meeting Festival, il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo sgombra il campo dalle indiscrezioni sul possibile rinvio del Festival di Sanremo ad aprile causa pandemia, circolate anche sui social. La Rai, insomma, incrocia le dita e scommette ancora sulla prima settimana di marzo per organizzare l’evento tv per eccellenza.

A rassicurare gli sponsor anche la conferma del presidente di Rai Pubblicità, Antonio Marano – a quanto si apprende – come coordinatore del progetto festival, con modalità analoghe a quelle dell’ultima edizione. Anche il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, si chiama fuori dall’ipotesi slittamento: “Il prossimo Festival si terrà dal 2 al 6 marzo e se, più avanti, si ritenesse opportuno procedere a nuove valutazioni sulla data, insieme alla Rai, lo faremo ma ad oggi da parte del Comune non c’è stata alcuna richiesta di rinvio”, precisa.

“Confermo che il dialogo con la Rai è quotidiano: stiamo lavorando al perfezionamento della nuova convenzione, con l’intenzione Comune di fare un grande Festival 2021. Capisco il grande interesse che suscita l’argomento, ma la verità è che la situazione generale è in continua e rapida evoluzione ed è impossibile avere certezze sugli scenari futuri. Non sappiamo cosa potremo o non potremo fare a Natale, figuriamoci conoscere la situazione che avremo a marzo 2021”.

Fasulo intanto lancia l’idea di trasformare Sanremo Giovani in un contest, un laboratorio di talenti aperto tutto l’anno: “Dati alla mano – sottolinea – Sanremo Giovani ha sfornato in questi anni una quantità di campioni indiscutibile: penso a Gabbani, Ermal Meta, Mahmood, Diodato, certezze del mercato nazionale e internazionale, non meteore. L’ottimo lavoro fatto con gli i direttori artistici, gli autori, i musicisti ci consentirebbe di aprire ogni anno un contest, che sarebbe un’occasione per parlare di musica giovane, un’officina di talenti”.

L’impegno per valorizzare i giovani va avanti da tempo: “Stiamo facendo via via passi avanti. Tre anni fa – ricorda il vicedirettore di Rai1 – abbiamo immaginato un preserale, poi abbiamo usato lo spazio di Italia sì, quest’anno grazie al progetto di Amadeus stiamo portando venti giovani musicisti in una sorta di ‘prima serata e mezzo’ (con AmaSanremo, in onda il giovedì sera su Rai1 alle 22.45 dopo la fiction Doc, ndr).

E’ un lavoro eccezionale, che dovremmo far ‘esplodere’, proprio per portare più artisti giovani sulle nostre reti. Sarebbe un upgrade ulteriore del lavoro fatto in questi anni”. Al lavoro per il suo 12/o festival (“Otto da autore, quattro da vicedirettore o capostruttura responsabile”), Fasulo rivendica più in generale lo sforzo fatto in questi ultimi anni, con i festival di Carlo Conti, Claudio Baglioni e Amadeus “per sintonizzare progressivamente il festival con i gusti del Paese, rimettendo realmente al centro la musica e allontanando l’offerta musicale dagli stereotipi. I dati relativi alle vendite, ai concerti e alla radiofonia ci danno ragione”.