Italia pronta per la Luna, da Gateway ad atterraggio

La stazione spaziale Gateway.
La stazione spaziale Gateway. (Blue Planet Heart)

ROMA. – Moduli per la stazione spaziale Gateway nell’orbita lunare e moduli per l’allunaggio, insieme a nanosatelliti e servizi per le comunicazioni, serre spaziali fino alle tecniche di ibernazione: l’industria e la ricerca italiane sono pronte al viaggio verso la Luna a bordo del programma Artemis, varato dalla Nasa per riportare l’uomo sulla Luna.

Il primo confronto a tutto campo è avvenuto nel webinar organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), nel quale il mondo dell’industria e quello scientifico hanno presentato progetti e tecnologie per la futura esplorazione lunare. Un programma che ha il pieno appoggio delle istituzioni: “Il governo c’è e ci ha creduto fin dall’inizio”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro a proposito del programma Artemis e degli Atremis Accords che l’Italia ha recentemente firmato con la Nasa. “Adesso – ha aggiunto – deve essere il sistema Paese a crederci”.

Le ricadute potrebbero essere importanti sia per il mondo spaziale sia per gli ambiti diversi dallo spazio, ha rilevato il presidente del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (Comint), Carlo Massagli.

La prima tappa per il viaggio dell’Italia verso la Luna, ha aggiunto, potrebbe essere l’Expo Dubai 2021, con una rassegna delle tecnologie all’avanguardia per l’esplorazione spaziale. Che l’Italia sia in pole position nella corsa alla Luna non ha dubb il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia: “l’Italia può proporsi come leader convincente fin da ora” e questo ruolo importante “non si improvvisa”, ha proseguito riferendosi alla lunga storia dell’impegno italiano nella costruzione dei moduli pressurizzati, che oggi costituiscono oltre il 50% della struttura della Stazione Spaziale Internazionale.

Un’esperienza, ha aggiunto, che oggi permette al nostro Paese di avere le competenze per essere presente in tutte tappe dell’esplorazione lunare: dalla costruzione dei moduli di Gateway fino a essere “l’unico partner selezionato a concorrere ai progetti per modulo di atterraggio lunare”.

Si guarda al coinvolgimento nell’esplorazione robotica e alla costruzione dei primi habitat lunari in vista della futura base. Una prospettiva condivisa dall’industria: “Nei nostri stabilimenti siamo pronti”, ha detto l’amministratore delegato della Thales Alenia Space Italia, Massimo Comparini. Le aziende che potranno essere coinvolte nel programma sono “decine” e costituiscono “una base molto forte che può e deve evolvere”.

Il programma Artemis, ha aggiunto, “è un’opportunità unica per la filiera industriale e per la scienza”. Anche la ricerca si organizza e sono già numerosi i progetti allo studio di Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e di università come quelle di Milano, Bologna, Roma Tor Vergata, della Tuscia e Federico II di Napoli e il Politecnico di Milano.

(di Enrica Battifoglia/ANSA)