Trasporto record per vaccini anti-Covid, cargo e super tir

Trasporto vaccini anti-Covid
Trasporto vaccini anti-Covid. (Agi)

ROMA. – Aerei cargo che stivano container refrigerati, Tir e altri veicoli stradali a temperature controllata con azoto e CO2, box crio con ghiaccio secco: così i vaccini anti Covid viaggeranno dai laboratori di produzione agli ospedali, seguendo un protocollo che è al vaglio dei ministeri della Salute e delle Infrastrutture e Trasporti ma che è ancora tutto da scrivere.

Ad anticipare una possibile metodologia di trasporto è Lamberet, l’azienda leader in Europa nel settore degli allestimenti per furgoni a temperatura controllata che nelle prossime settimane parteciperà alle riunioni con i ministeri coinvolti. Oltre a mobilitare una flotta di aerei cargo e di linea che molte compagnie stanno già trasformando allo scopo (IATA valuta in 8000 voli di 747 merci il volume di trasporto globale), la distribuzione dei vaccini anti-Covid richiederà un enorme sforzo a livello di logistica stradale.

Dopo essere giunte negli aeroporti, stivate in appositi container refrigerati, le confezioni dei vari produttori dovranno infatti raggiungere adeguati depositi e poi ospedali, farmacie e altri utilizzatori. Quando viaggeranno su strada i vaccini saranno probabilmente stivati su furgoni con allestimento isotermico a temperatura controllata (-20 C) e box crio, già predisposti dalle Casa farmaceutiche, e che usano ghiaccio secco per mantenere una temperatura attorno ai -70/-80 C.

“Ad oggi – spiega all’ANSA Ismaele Iaconi, sales e marketing director di Lamberet Italia – le nostre soluzioni riescono a soddisfare tutte le esigenze di trasporto a temperatura controllata richiesti dalle Case farmaceutiche e rispondiamo certificandole alle GDP europee per qualità e precisione delle temperature. Possiamo anche spingerci oltre i -20 C con le soluzioni Lamberet ad azoto e CO2, raggiungendo temperature di -30 o -40 C. Scendere più in basso non si può, in quanto le strutture isotermiche delle furgonature per il trasporto su ruota non resisterebbero”.

Ma aggiunge che “è possibile utilizzare veicoli standard a temperatura controllata che arrivano fino a – 20 C, e caricare box crio indipendenti”. Secondo il dirigente di Lamberet Italia questa “è la soluzione più idonea, sia per impatto sui costi, sia per semplicità, il tutto senza rinunciare alla qualità”.

Iaconi, citando l’esperienze fatte con le aziende di trasporto che lavorano per le ‘big pharma’ spiega che “avere una furgonatura isotermica ad alte prestazioni con unità refrigerante adeguata aiuta i contenitori crio a prolungare l’efficacia del ghiaccio secco”.

Iaconi sottolinea anche un aspetto ‘poco noto’ del problema, cioè la mancanza di una normativa relativa a processi, obblighi, modalità e qualità per l’intera filiera della distribuzione. “Esistono da tempo – racconta all’ANSA – delle GDP europee per il corretto trasporto dei prodotti farmaceutici. Sono delle linee guida a cui si aggiungono i protocolli di qualità e gli standard richiesti dalle Case farmaceutiche per il trasporto.

La speranza – conclude Iaconi – è che nelle riunioni che ci saranno nelle prossime settimane con il Ministero dei Trasporti e quello della Salute, si possa fare chiarezza su questo aspetto determinante”.

(di Andrea Silvuni/ANSA)