Calcio, Antitrust: 9 club limitano rimborsi biglietti

Tifosi allo stadio. Archivio.
Tifosi allo stadio. Archivio. ANSA/ROBERTO BREGANI

ROMA. – L’Antitrust bacchetta nove società di calcio ritenendo vessatorie le clausole relative ai rimborsi delle partite che non si sono disputate.

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha infatti reso noto di avere accertato “l’esistenza di clausole vessatorie nell’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita di nove società di calcio di Serie A che non riconoscono alcuni diritti dei consumatori a chiedere i rimborsi”.

L’Authority è arrivata a questa conclusione dopo aver condotto i procedimenti istruttori avviati verso l’Atalanta, il Cagliari, il Genoa, l’Inter, la Lazio, il Milan, la Juventus, la Roma e l’Udinese.

In particolare, spiega l’Autorità, “non sono riconosciuti i diritti dei consumatori a ottenere il rimborso di quota parte dell’abbonamento o del singolo titolo di accesso in caso di chiusura dello stadio o di parte dello stesso; ottenere il rimborso del titolo di accesso per la singola gara in caso di rinvio dell’evento causato sia da fatti imputabili alla società, sia da circostanze che prescindono dalla responsabilità di quest’ultima; essere risarciti del danno qualora questi evento siano direttamente imputabili alla società”.

Tra i club, afferma l’Antitrust, il Cagliari “ha predisposto una nuova formulazione delle clausole idonea a risolvere i profili di vessatorietà contestati limitatamente ad alcuni profili”. Tuttavia, scrive il garante, “il giudizio di vessatorietà permane per le clausole che escludono il rimborso del titolo di accesso in ipotesi diverse dall’inadempimento colpevole della società”.

Per quanto riguarda invece Milan e Udinese, l’Autorità “ha accertato sia la vessatorietà delle clausole oggetto del procedimento sia la rimozione dei profili vessatori nelle nuove versioni delle condizioni contrattuali adottate dopo le  comunicazioni di avvio dei procedimenti”.

L’Antitrust ha disposto che venga pubblicato un estratto dei provvedimenti sulla homepage dei siti web delle nove società interessate per 30 giorni consecutivi.

Il provvedimento dell’Autorità “è un’ottima notizia. Una vittoria per i consumatori ed una conferma della bontà delle nostre tesi – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Avremmo preferito, però, ci fosse anche una condanna di tipo pecuniario per queste squadre che, a differenza di altre, come il Napoli, non hanno accettato spontaneamente di modificare le loro condizioni di abbonamento e si sono ostinatamente rifiutate fino ad oggi di riconoscere i diritti dei consumatori”.

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