Whirlpool: governo, imprenditore serio per rilancio

Operai Whirlpool bloccano l'ingresso dell'autostrada. Immagine d'archivio.
Operai Whirlpool bloccano l'ingresso dell'autostrada. Immagine d'archivio. ANSA/CESARE ABBATE/

ROMA. – “Posto che lo stipendio è garantito fino al 31 dicembre, noi non dobbiamo trovare supporto económico agli operai che restano senza lavoro ma dobbiamo trovare, e lo stiamo facendo, un imprenditore serio che voglia investire in quella fabbrica e metteremo a sua disposizione tutti” gli strumenti che ci sono.

Il ministro dello Sviluppo económico Stefano Patuanelli, rispondendo durante il question time al Senato, ha fatto il punto sulla situazione che riguarda lo stabilimento Whirlpool di Napoli, chiuso dallo scorso 31 ottobre.

Non sono serviti, agli oltre 400 operai che hanno perso il posto di lavoro, diciassette interminabili mesi di lotta per risolvere favorevolmente la vertenza. Così come non sono bastati gli ingenti strumenti messi in campo dal governo.

Un pacchetto di misure definito “senza precedenti” dal ministro Patuanelli oggi in aula: “Decontribuzione al 30% della norma Provenzano, 20 milioni di euro a disposizione dalla Regione Campania, possibilità di un contratto di sviluppo, incentivi per supportare impianti, macchinari e licenze per un minimo da 20 mmilioni, ampia disponibilità a usare queste risorse”.

Oltre a mquesti, ha ricordato Patuanelli, “ci sono gli investimenti in ricerca e sviluppo, i benefici fiscali sotto forma di credito di imposta, il nuovo fondo del Mise sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, i prestiti Sace”.

Un pacchetto di misure che non è servito a convincere l’azienda a tenere aperta l’ultima fabbrica di Napoli est, nonostante l’accordo che la stessa multinazionale aveva preso con il governo italiano e che è mdiventato carta straccia.

Mentre la lotta degli operai continua mattraverso dimostrazioni pacifiche, l’ultima tre giorni fa all’aeroporto di Capodichino, i sindacati attaccano l’esecutivo, con la Uilm che parla di un governo “disarmante nella sua ammissione di impotenza”, e la Fiom che annuncia, tramite il segretario generale di Napoli, Rosario Rappa, il prosieguo dell’iniziativa di lotta “con forme inedite e clamorose, nei prossimi giorni, per far cambiare opinione al ministro e alla multinazionale”.