Vigilia di lockdown a Torino, code ai supermercati

Vigilia lockdown a Torino, file al supermercato.
Vigilia lockdown a Torino, file al supermercato. (ANSA)

TORINO. – Alla vigilia del lockdown, fra code ai supermercati, traffico impazzito e bar che chiudono in anticipo, il Piemonte litiga sulle responsabilità per l’inserimento in zona rossa. Il governatore azzurro del Piemonte, Alberto Cirio, lancia un affondo al Governo al quale chiede “perché abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili”.

L’attacco innesca una polemica accesa, che mobilita le opposte tifoserie per l’intera giornata. Fra i primi a rispondere, la sindaca M5s di Torino Chiara Appendino, che pur senza citare mai direttamente il presidente della Regione, lo invita a “rimboccarsi le maniche” per preparare una rapida uscita dai territori più penalizzati dal Covid.

“Voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte – aveva scritto Cirio sul suo profilo Facebook, dove confessava anche di “avere dormito poco” – pretendo dal Governo chiarezza sul perché scelte così importanti siano state prese su dati vecchi di almeno 10 giorni”. Così facendo, aggiunge più tardi il governatore, si rischia di porre “in una situazione più critica Regioni in miglioramento, senza tenere conto del peggioramento di altre realtà del Paese”.

“C’è chi ha fatto compiti meglio di Cirio”, argomenta subito il pentastellato presidente del Consiglio comunale di Torino, Francesco Sicari, che chiede al governatore “qualche altra notte insonne per restituire al Piemonte la dignità che gli spetta”.

Appendino, pragmatica, invita il presidente a “mettere subito in atto un piano che ci faccia passare alla fascia di rischio inferiore e ci porti fuori dal lockdown il prima possibile”. In questo momento drammatico, afferma la sindaca, “il Governo si è assunto le sue responsabilità, stabilendo i criteri di rischio per le Regioni”.

Dal fronte Pd, incalzano il segretario torinese Mimmo Carretta che ironizza sul “presidente che non ha dormito arrovellandosi sulla zona rossa” dopo “mesi di sonni tranquilli”, e il segretario regionale Paolo Furia, per il quale Cirio “non dovrebbe cavalcare le proteste per le restrizioni visto che è stato il primo a ritenerle necessarie”.

La difesa del governatore arriva tutta dal suo partito. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Paolo Zangrillo, adombra “un dubbio: che dietro alcune scelte vi siano valutazioni politiche e non sanitarie: il Governo tenta una delegittimazione delle Regioni per occultare le proprie responsabilità nell’emergenza”.

I parlamentari Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino parlano di “Dpcm scritto come una pagella, con punizioni e premi basati sul colore politico”, e Claudia Porchietto sostiene che “la mappa che divide per zone di emergenza l’Italia sia figlia di un papocchio”.

(di Barbara Paloschi/ANSA)

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