Champions: il Liverpool è troppo forte, Atalanta a picco

Diogo Jota festeggia il primo gol rifilato all'Atalanta nella gara di Champions Atalanta-Liverpool.
Liverpool's Diogo Jota jubilates after goal 0-1 during the UEFA Champions League Group D soccer match Atalanta BC vs Liverpool at Gewiss Stadium in Bergamo, Italy, 3 November 2020. ANSA/PAOLO MAGNI

BERGAMO. – Il Liverpool campione del mondo e d’Inghilterra è troppo per le forze dell’Atalanta, e a Bergamo finisce con una ‘manita’ di Klopp a Gasperini. Protagonista del match è il portoghese Diogo Jota, 22enne nuovo gioiello del calcio lusitano e falso ‘nueve’ nello schema di Klopp. Segna una tripletta, cominciando con due reti nel primo tempo frutto anche di un’Atalanta troppo distratta dietro, come già contro l’Ajax, anche se in quel caso aveva rimediato allo 0-2 iniziale,

Questa sera invece non c’è stata partita, anche perché mancano i gol di Duvan Zapata, oggi contenuto (a volte fallosamente) da Gomez e a segno solo in fuorigioco (gol annullato nel finale). Nella ripresa Salah, Mané e ancora lo scatenato Diogo Jota rifiniscono una cinquina pesantissima per le ambizioni della Dea.

E’ quindi un Ko pesantissimo per la squadra bergamasca, ora agganciata a quota 4 punti dall’Ajax, che ha vinto in Danimarca, al secondo posto del Gruppo D di Champions.

Nemmeno due minuti e Diogo Jota riceve da Salah facendosi ipnotizzare da Sportiello, ma la seconda volta, al 16′, dopo un tentativo della 19enne mezzala Curtis Jones, è quella buona: Alexander-Arnold, l’anello più solido della catena di destra, trova per il portoghese il corridoio per battere Palomino in velocità e poi Sportiello col tocco sotto mancino.

Poi c’è la replica col destro, al 33′, evitando Hateboer e poi segnando sul primo palo sul lancio di Joe Gomez. Nell’Atalanta il lato debole bergamasco è quello di Mojica, sostituto dell’infortunato Gosens (in panchina per allungare il brodo c’è anche il 2003 Scalvini, centrale difensivo della Primavera alla prima convocazione): al 5′ rischia il rigore su Salah in scivolata, a cronometro raddoppiato lascia passare Alexander-Arnold con Djimsiti a spazzare in spaccata.

Al 14′ sull’asse Jota-Salah-Mané sforna un sinistro centrale alzato sopra il montante, poi i nerazzurri si ridestano provando a lanciare Muriel, che raggiunto dalla punizione veloce di Gomez poco oltre la metà campo rientra sul sinistro tirando però addosso ad Alisson.

Prima del bis, qualcosina di Atalanta si nota ma nemmeno troppo. Botta da fuori alta e storta di Robertson (25′), imbucata di Muriel per il Papu (27′) che incespica e dal fondo centra colpendo inavvertitamente lo stinco di Zapata, poi in fuorigioco (29′) sul lancio lungo di Djimsiti (inutile il tiro deviato dal terzino destro dei Reds sulla parte superiore della traversa) e, dopo il bis, rischio dello 0-3 (36′) quando Mané scappa a Toloi calciando verso il legno lontano e incontrando a mezz’altezza la punta delle dita dell’ultimo ostacolo.

Il castigo arriva lo stesso a inizio ripresa, con Salah (2′) lanciato da Jones con tiro vincente sotto la traversa e poi il Liverpool serve il poker con il delizioso pallonetto-scavino di Mané, di sinistro. La squadra di Gasperini riesce solo a far spuntare la testa di Zapata (6′) sul corner da sinistra di Gomez, quindi Diogo Jota si porta via il pallone (9′) dribblando Sportiello uscito al limite sul lungolinea di Mané segnando la sua personale tripletta: è 0-5.

Al 13′ Salah tenta di chiudere il set dalla lunga distanza. Poi ancora Zapata prova in diagonale con Alisson attento, e niente da fare nemmeno per Malinovskyi di destro sugli sviluppi di un corner. Gasperini fa esordire il 18enne esterno sinistro Ruggeri nella girandola finale di cambi, mentre Zapata (Alisson di pugno, assist di Malinovskyi) e Salah (Sportiello devia sul fondo) riservano il botta e risposta nel finale, cui partecipano anche la svettata centrale di Mané (39′) e la girata di Ruggeri (44′) su corner da sinistra di Malinovskyi. Esito della terza giornata? Rimandati alla quarta, il 25 novembre, ad Anfield.

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