Cena all’alba o in hotel, la protesta dei ristoratori

La protesta, davanti alla sede della regione Campania a Napoli di ristoratori e cuochi che, cosi' come in altre città italiane, hanno provocatoriamente apparecchiato a terra, con posate piatti e bicchieri, tavoli per mangiare
La protesta, davanti alla sede della regione Campania a Napoli di ristoratori e cuochi che, cosi' come in altre città italiane, hanno provocatoriamente apparecchiato a terra, con posate piatti e bicchieri, tavoli per mangiare 28 ottobre 2020 ANSA / CIRO FUSCO

ROMA. – Arte di arrangiarsi, necessità di sopravvivere e voglia di rendere plastica la propria protesta contro il mini lockdwn che ha vanificato gli sforzi fatti in questi mesi per adeguarsi alle norme sul distanziamento imposto dalla pandemia e che rischia di essere la batosta definitiva per la loro attività.

I ristoratori sfoderano anche l’arma della fantasia per reagire alle nuove restrizioni che hanno fissato alle 18 l’orario di chiusura dei loro locali. E così proprio nel giorno in cui il governo ascolta le categorie più colpite dall’ultimo giro di vite concepito per limitare la diffusione del contagio, prima del varo del decreto ristori, a Mestre va in scena una cena all’alba, a Pesaro un ristoratore raduna a tavola una novantina di persone in orario da coprifuoco e altri rappresentanti della categoria aggirano il divieto, abbinando pasto serale con una notte in hotel, visto che delle limitazioni sono escluse le cucine degli alberghi.

Alla cena di gala, concepita come una provocazione alle norme dell’ultimo Dpcm ,all’osteria Plip di Mestre alle 5 di stamani, partecipa anche il sindaco di Venezia con altri 60 avventori. “Vogliamo testimoniare – spiega Brugnaro – la forza di questi pubblici esercizi che a tutti i costi vogliono tenere aperto e anche la scorrettezza con cui vengono fatte queste manovre. Non ci sono solo i bar e i ristoranti, ma anche i teatri, i cinema, le palestre, le piscine. Tutte persone che si sono comportate onestamente, hanno fatto investimenti per la distanza” .

E’ finita con la chiusura del locale per diversi giorni e il rischio di penalità pesanti che questore e prefetto stanno valutando la protesta a Pesaro del ristorante La Macelleria. Alle 20,30 quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione erano una novantina le persone sedute ai tavoli. A loro e alla polizia municipale il ringraziamento del sindaco Matteo Ricci, apertamente critico con l’iniziativa del ristoratore.

“Dobbiamo sconfiggere il virus e la crisi economica con equilibro. È legittimo protestare e alzare la voce, ma sono inaccettabili pagliacciate pericolose contro la legge”, dice il primo cittadino. “Siamo disperati. E’ un bagno di sangue. Questo provvedimento non ha alcun senso, specie per attività come la nostra dove il distanziamento era regola ancor prima del coronavirus. Abbiamo speso soldi per sanificare, adeguarci a tutte le misure e, nel giro di poco, è arrivata questa batosta”, denuncia invece Nuccia De Angeli -titolare del ristorante ‘diffuso’ stellato ‘D.One’ di Montepagano, frazione di Roseto degli Abruzzi, nel Teramano- che è però decisa a reagire.

Così ha inventato il pacchetto che prevede il pernottamento gratuito all’albergo Montepagano 1137 per chiunque scelga di cenare al D.One. L’offerta è valida fino al 24 novembre per chi prenota entro il 31 ottobre. Ed è un modo “per provare a resistere”.

Anche a Roma si sono trovate soluzioni per ‘reinventarsi’ e per cercare di resistere alle chiusure. Come fa ad esempio “La Pergola” di Heinz Beck, che non si ferma e reagisce con creatività per continuare ad accogliere i tanti che hanno un prenotazione al tavolo del ristorante tre stelle Michelin al Rome Cavalieri. C’è poi il caso del Mirabelle, ristorante dell’Hotel Splendid Royal che lancia “Staycation Covid-Safe” e così resta operativo 7 giorni su 7, confermando l’apertura a pranzo e aggiungendo un pacchetto riservato ai romani: cena degustazione e, a discrezione dell’ospite, anche pernottamento presso una delle splendide camere dell’hotel. Un’esperienza fiabesca per panorama e menù, al prezzo di 150 euro a persona per fuggire dallo stress della vita quotidiana in un ambiente costantemente sanificato e pienamente rispettoso di tutte le norme sanitarie.

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