Blitz contro la mafia nigeriana, 70 arresti

Frames video operazione della Polizia di Stato "Valhalla Marine".
Frames video operazione della Polizia di Stato "Valhalla Marine". (Ufficio Stampa Polizia di Stato)

FERRARA. – Nuovo colpo alla mafia nigeriana, con due operazioni parallele tra Piemonte ed Emilia-Romagna e oltre settanta misure di custodia cautelare che hanno smantellato i ‘cult’, come vengono chiamati i gruppi criminali, ‘Vikings-Arobaga’ a Ferrara e ‘Valhalla Marine’ a Torino.

Le due organizzazioni, secondo gli investigatori della polizia, erano strettamente connesse, con legami di forte dipendenza dalla casa madre in Nigeria e articolazioni in altre province italiane, in particolare in Veneto (Padova, Treviso e Venezia) ma anche in Lombardia.

Tra le caratteristiche principali dei gruppi, che hanno portato alla contestazione del reato di associazione mafiosa per molti degli indagati, le gerarchie marcate, la struttura piramidale, i vincoli di assoggettamento, la capacità di intimidazione, l’obbligo di segretezza e di parlare in codice, i riti tribali di affiliazione, il dovere di versare periodicamente somme e la volontà di prevalere sulle altre confraternite di connazionali per il controllo del territorio.

A Ferrara, dove sono state eseguite 31 misure, l’indagine ‘Signal’ della squadra mobile infatti è nata proprio da un scontro tra i Vikings e i rivali. A fine luglio 2019 un giovane del gruppo Eyie venne aggredito con un machete da cinque connazionali in zona Gad. Dopo gli arresti, gli atti sono stati trasmessi al pm della Dda Roberto Ceroni, per dimostrare l’esistenza nel Ferrarese della mafia collegata al network internazionale.

E’ qui che sono stati scoperti ruoli e gerarchie e nella città estense la centralità della figura di Emmanuel ‘Boogye’ Okenwa, dj di musica afro beat. Il cinquantenne, con la carica di ‘F.F’. – dipendente dal ‘chairman’ italiano e dal ‘National’ in Nigeria – aveva il compito di controllare il territorio e dirimere le numerose diatribe che scoppiavano tra associati di rango medio-inferiore, occupandosi personalmente delle spedizioni punitive. In un’intercettazione si definiva “il re di Ferrara”.

Altri personaggi gestivano invece lo spaccio di droga: è emerso un traffico di cocaina, destinata prevalentemente al Veneto, proveniente dalla Francia e dall’Olanda. La droga veniva presa a Parigi ed Amsterdam, grazie all’appoggio di connazionali appartenenti a una confessione protestante, da squadre di ‘corrieri ovulatori’ che rientravano in Italia attraverso i valichi del Monte Bianco e del Frejus. In un’occasione è stato intercettato un carico di circa dieci chili.

Anche a Torino il ‘cult’, sgominato con 43 arresti, controllava e gestiva in diverse zone il commercio su strada di sostanze stupefacente e lo sfruttamento della prostituzione di donne nigeriane. Una delle peculiarità dell’articolazione torinese dell’associazione era rappresentata dal ruolo delle donne, affiliate attraverso rapporti sessuali di gruppo con l’appellativo di ‘Queen’ o ‘Belle’. Tra loro Aisha Osayande, detta ‘One Queen’, unica delle donne ad assumere sostanzialmente la veste di associata, con l’incarico di controllare le connazionali sfruttate.

L’inchiesta torinese è iniziata nell’estate 2018 dalle dichiarazioni della vittima di una aggressione. L’organizzazione criminale era particolarmente violenta ed era solita punire le ‘trasgressioni’ con una speciale arma da taglio, una sorta di machete, detto Manga e Maga.

“Anche in questa fase molto delicata per il Paese è alta la guardia contro le organizzazioni criminali e i loro traffici illeciti. Grazie ancora alla magistratura e alle forze di polizia per la loro professionalità e la capacità investigativa”, ha commentato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Colpo alla mafia nigeriana tra Torino e Ferrara, alla faccia del Pd che negava il problema e nella città emiliana parlava addirittura di ‘percezioni sbagliate’ dei cittadini. Complimenti alla Polizia di Stato e alla magistratura per il grande lavoro. Orgoglioso dell’impegno della Lega, che è sempre in prima linea contro le mafie di ogni colore”, ha detto il leader del Carroccio Matteo Salvini.

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