Elezioni Usa: la vera sfida è sui grandi elettori

Trump e Biden ingressano con le loro mogli allo studio di trasI candidati durante il primo dibattito tv.
La precedente sfida tra i due candidati alla Casa Bianca. (ANSA)

WASHINGTON. – La vera sfida tra i due candidati alle presidenziali americane è quella per conquistare, Stato per Stato, il numero di “grandi elettori” necessario per essere eletti. Non è detto che il candidato che vince il voto popolare, raccogliendo più suffragi a livello nazionale, sia poi quello che ottiene il maggior numero di grandi elettori, l’unico che davvero conta per conquistare la Casa Bianca. Come accaduto nel 2016 ad Hillary Clinton.

* COSA SI VOTA NELL’ELECTION DAY. L’elezione del presidente non avviene a suffragio universale ma con metodo indiretto. In palio alle urne ci sono i cosiddetti “electoral votes”. Gli americani quindi il 3 novembre voteranno per decidere quanti “grandi elettori” andranno a Donald Trump e quanti a Joe Biden. Proprio i grandi elettori, riuniti nel Collegio Elettorale, il mese successivo saranno chiamati all’elezione vera e propria del presidente e del vicepresidente.

* I NUMERI DEI GRANDI ELETTORI. Sono 538 e dopo il voto andranno a formare lo United States Electoral College. Ogni Stato Usa ne assegna un certo numero. Per conquistare la Casa Bianca c’è bisogno di almeno 270 grandi elettori, vale a dire la metà più uno. Il numero dei 538 grandi elettori è fissato facendo la somma tra il numero dei senatori (100, due per ogni Stato) e dei deputati (435, assegnati proporzionalmente alla popolazione di ogni singolo Stato). A questi vanno aggiunti i tre delegati che spettano al District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington.

* LA REGOLA DELLA VITTORIA TOTALE. Nella stragrande maggioranza dei casi vige la regola della vittoria totale (‘winner takes all’): il candidato che vince in uno Stato ottiene la totalità dei grandi elettori di quello Stato e sceglie delle persone di fiducia che potranno confermare la sua elezione.

I grandi elettori, infatti, votano in segreto e in teoria possono assegnare il proprio voto a chiunque. Tuttavia, salvo rare eccezioni, ognuno di loro vota il candidato che li ha designati, e le loro preferenze vengono confermate dal Congresso agli inizi di gennaio.

* IL CASO DEGLI ELETTORI INFEDELI. I delegati che votano diversamente vengono definiti “elettori infedeli” . In caso di parità fra i “grandi elettori” (come accaduto nel 1800 en el 1824) a decidere è il Congresso degli Stati Uniti.

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