Amarcord: quando il CSIV di Barquisimeto vinceva i Giochi Fedeciv nel 2010

CARACAS – Dieci anni fa, il Centro Social Italo Venezolano di Barquisimeto si aggiudicava la XIV edizione dei Giochi Fedeciv. In quell’occasione l’olimpiade della collettività arrivò ad un finale ricco di emozioni che tenne in ansia tutti i sodalizi in gioco.

Per conoscere il nome del club vincitore si dovette attendere i risultati delle ultime gare. Il club della “Ciudad Musical de Venezuela”, infatti, riuscì a superare la Casa d’Italia di Maracay grazie alle vittorie ottenute proprio nell’ultima giornata nelle tre prove di tennis e i due trionfi nel beach volley. Mentre il team della “Ciudad Jardín” centrò un solo successo: quello nel tennis maschile racimolando appena 10 punti. Barquisimeto, però, ne guadagnava 50.

Il podio finale vide al comando Barquisimeto con 145 punti; seguito da Maracay (141) e Centro Italiano Venezolano di Caracas (101). I primi sei in ogni disciplina ottenevano punti per la classifica finale. Questi furono assegnati così: primo posto 10 punti, secondo 6, terzo 4, quarto 3, quinto 2 e sesto 1.

Stando alle cronache dell’epoca, la ceremonia di chiusura di Fedeciv Mérida 2020 iniziò attorno alle 22.00. Durante la manifestazione che calava il sipario sulla XIV edizione dei Giochi Fedeciv i rappresentanti dei tre migliori club ricevettero la medaglia ricordo: Concetto Ruscica (Barquisimeto), Cesare Rasetta (Maracay) e Junio Chiari (Civ Caracas).

Per la prima volta fu assegna dal Coni una coppa al miglior club. Poi i primi sei sodalizi in classifica ricevettero una medaglia di riconoscimento e ad ogni club partecipante è stata dato un pergamino.

Durante la cerimonia di chiusura ci fu la sfilata dei partecipanti, i discorsi conclusivi e di ringraziamento dei rappresentanti dei giochi, il passaggio di consegne da Mérida a Valencia-Maracay, città che dovevano ospitare nel 2012 i XV Giochi Fedeciv. Miguel Russo (vice-presidente del Csiv di Valencia) e Mariano Palazzo (presidente della Casa d’Italia di Maracay) dalle mani di Michele Leone (presidente Fedeciv) ricevevano la bandiera in rappresentanza dei club che avrebbero organizzato la seguente Olimpiade italo-venezuelana.

Cosí si concludeva un evento vissuto in un clima di amicizia, solidarietà e sano antagonismo, agonismo che aveva accompagnato la manifestazione sportiva fino allo spegnimento della fiamma olimpica.

(di Fioravante De Simone)

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