M5s, Casaleggio frena gli Stati generali. C’è il caso Ministero

Davide Casaleggio in una recente immagine d'archivio.
Davide Casaleggio in una recente immagine d'archivio. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Davide Casaleggio entra come un elefante nella cristalleria grillina piombando all’interno del delicatissimo percorso preparativo degli Stati generali. E lo fa attraverso una lunga intervista a La7 dalla sede di Rousseau con la quale pianta alcuni paletti, come il suo tassativo “no” a sforare il limite dei due mandati, che vengono accolti dal gelido silenzio dei parlamentari M5s e dai “big” del Movimento.

Silenzio anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ai cronisti alla Camera glissa così: “un ministero a Casaleggio? Pensiamo ai contagi che sono arrivati a 16mila…”. Parallelamente riesplode la polemica per una sua entrata nel governo Conte (probabilmente nel primo, quello con la Lega), nel ruolo di ministro. Bocche cucite nei Cinque stelle ma si parla dell’Innovazione tecnologica o dello Sviluppo economico, proprio il dicastero di peso che fu poi preso da Di Maio. E che oggi è guidato da Stefano Patuanelli.

La notizia in realtà era già stata data dallo stesso Casaleggio qualche settimana fa quando, in una sorta di sfogo, disse: “per 15 anni ho prestato la mia attività gratuitamente per un’idea di partecipazione collettiva. Quando mi è stata offerta la guida di un ministero, ho rifiutato pensando che il ruolo di supporto del movimento fosse più importante. Ho sempre rispettato i ruoli anche quando non ero d’accordo con le scelte prese”.

Oggi ha confermato la notizia trincerandosi però dietro al riserbo: “Su questo preferisco non parlare, per rispetto anche per la persona che oggi lo occupa penso sia opportuno non parlarne”.

Un’offerta che suscita perplessità negli ambienti politici come testimonia Enrico Costa di Azione: “Un ministero offerto a Casaleggio in una fase così difficile per il Paese? Per rafforzare un Governo zoppicante. Ho presentato sul punto un’interrogazione urgente al Presidente del Consiglio”.

Ma al di là del ruolo ministeriale le parole di Casaleggio oggi sono state lette al microscopio dal Movimento dove però i più preferiscono non commentare. A parte la capogruppo M5s alla regione Lazio Roberta Lombardi che risponde così a chi gli chieda se sia vero che Casaleggio vuole invalidare gli Stati Generali: “Non lo so, dovreste chiederlo a lui. E’ un processo orizzontale, partecipato e democratico, sono un momento in cui tutti, alla pari, possono partecipare per costruire il movimento del futuro”.

Il presidente di Rousseau, oltre a confermare il suo “no” allo sforamento del limite dei due mandati, si è mostrato molto scettico sull’impianto stesso degli Stati generali e sulle proposte di una gestione collegiale. “Un organo collegiale già esiste, ha 200 persone e devo capire in che modo si deve evolvere quest’organo anche perché il Movimento è l’organo politico con la maggiore collegialità. Mi dispiacerebbe se si concludesse con una sostituzione dell’assemblea che già c’è”, ha infatti sottolineato.

Solo in chiusura di intervista Casaleggio si ammorbidisce: “è vero che ci sono state molte richieste da parte di alcuni parlamentari di riconfigurare il rapporto tra Movimento e Rousseau” e “io sono disponibile”, assicura.

(Di Fabrizio Finzi/ANSA)

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