Le risposte del Ministero sul Dpcm: stretta su sport e tavoli da sei

Passeggiata familiare nel parco con mascherina.
Passeggiata familiare nel parco con mascherina. AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

ROMA. – A tavola al ristorante solo in 6 per tavolo, ingresso a scuola non prima delle 9 per le superiori, stop a fiere locali e a convegni. Sono alcune delle misure contenute nel nuovo Dpcm che ha sancito l’ulteriore stretta sui luoghi della movida con il possibile coprifuoco dalle 21. Più smart working e meno sport di contatto. Le palestre restano sotto osservazione mentre per la scuola si conferma la volontà di mantenere, almeno per i più piccoli, la didattica in presenza.

Tra le pieghe del Dpcm ci sono anche norme minori, come un possibile stop alle lezioni di guida su base regionale, in caso di incremento di contagi, oppure le indicazioni per eleggere i rappresentanti di classe, quest’anno anche a distanza. Ecco che cosa cambia.

SCUOLA E UNIVERSITA’

Confermata la didattica in presenza fino alle medie e la possibilità di didattica integrata per le superiori. Gli studenti dei licei e degli istituti tecnici cominceranno solo a partire dalle 9 e dove sarà possibile l’orario verrà spalmato tra mattina e pomeriggio. Le elezioni degli organi collegiali potranno essere quest’anno organizzate con una modalità a distanza “nel rispetto dei principi di segretezza e libertà di voto”. Per l’università ogni ateneo dovrà valutare come integrare lezioni dal vivo e on line, tenendo conto dell’andamento dei contagi sul territorio.

BAR E RISTORANTI

Il Dpcm stabilisce che le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) saranno consentite dalle 5 fino alle ore 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo. Se il locale non ha a disposizione dei tavoli deve chiudere alle 18. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio o da asporto (ma in questo caso non si può mangiare o bere davanti al locale). Nulla cambia invece per gli autogrill lungo le autostrade.

SPORT

Si fermano le gare dilettantistiche, sia per gli sport individuali che per quelli di squadra; restano invece le competizioni considerate di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato italiano paralimpico e dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, o organizzate da organismi sportivi internazionali. In questi casi gli stadi potranno essere riempiti al massimo al 15% rispetto alla capienza totale ma comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi. Gli atleti, professionisti e non, potranno continuare ad allenarsi, ma a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli. Per quanto riguarda l’attività sportiva dilettantistica di base, saranno possibili allenamenti in forma individuale senza gare. Stop anche alle ‘partitelle’ tra amici, cioè a tutte le gare di squadra di carattere ludico-amatoriale.

FIERE E CONVEGNI

Si fermano le sagre e le fiere locali mentre restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa l’adozione dei protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico. Sospesi anche convegni e congressi, fatta eccezione per quelli che si possono tenere con modalità a distanza.

MOVIDA

E’ la norma più contestata dai sindaci, cui – secondo la prima stesura del decreto, poi smussata – spetta la responsabilità di chiudere vie e piazze, a partire dalle 21, se troppo frequentate e dunque luoghi di assembramento.

SALE GIOCHI

Restano aperte ma non la sera: l’orario viene infatti fissato dalle 8 alle 21.

SCUOLA GUIDA

Le lezioni di pratica potranno essere sospese su base regionale, a seconda dell’andamento dei contagi sul territorio.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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