Scuole alla prova delle nuove regole, alcune chiudono

Ragazzi all'ingresso di scuola s Codogno.
Ragazzi all'ingresso di scuola s Codogno. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – La scuola resiste, pur tra nuove regole che riguarderanno gli alunni delle scuole superiori e che poco hanno a che fare con la didattica, come il problema dei trasporti affollati che costringerà – se necessario – gli istituti a modulare ingressi e uscite. All’indomani della presentazione del nuovo Dpcm, il ministero dell’Istruzione sta predisponendo una circolare da inviare agli istituti sugli “aggiustamenti” che bisognerà mettere in campo a partire da mercoledì 21 ottobre fino al 13 novembre, mentre il premier Conte ha annunciato “risorse significative per rafforzare il trasporto scolastico”.

Ma i sindacati confederali chiedono un incontro immediato alla ministra Lucia Azzolina perché “sta avvenendo la cosa più sbagliata: si stanno scaricando sulla scuola problemi che non solo della scuola, come i trasporti pubblici e la loro capienza o la velocità nei tracciamenti. Serve dunque un intervento che risolva problemi esterni alle scuole”, spiega Francesco Sinopoli, segretario della Cgil Scuola.

I presidi dell’Anp, tramite il presidente Antonello Giannelli, è sulla stessa linea: “Non si può pensare che la scuola sia la Cenerentola del Paese, non è un sistema che deve piegarsi alle esigenze degli altri settori” e promuove a pieni voti la ministra Lucia Azzolina: “Credo che abbia fatto tutto il possibile per riaffermare l’importanza e la centralità della scuola”.

Intanto però si moltiplicano i casi di covid nelle scuole, alcune costrette a chiudere, come a Venafro (Isernia) dove 59 docenti sono in quarantena all’Istituto Omnicomprensivo ‘Giordano’ la dirigente scolastica ha attivato la didattica a distanza per tutte le classi fino al 24 ottobre poiché le numerose assenze non consentono di garantire la copertura di tutte le ore scolastiche per la didattica in presenza. O nella provincia di Bari dove sono state chiuse cinque scuole e un asilo.

E l’Unità di crisi della Campania per la gestione dell’emergenza Covid ha messo in guardia dall’ennesima “fake news riguardante una falsa ordinanza sulla scuola sta girando nei gruppi e nelle chat dei social. Nessun provvedimento ulteriore è stato preso sulla scuola e rimangono in vigore le ordinanze già comunicate e pubblicate”. E sempre in Campania il Tar ha respinto l’istanza cautelare contro l’ordinanza regionale che chiude le scuole in Campania fino al 30 ottobre prossimo.

Nella circolare che sta predisponendo il ministero ribadirà che resta tutto invariato per il primo ciclo, dalla materna alle medie cioè, mentre alle superiori, ove necessario, potrebbe essere rimodulata l’entrata a partire dalle 9 e l’uscita con scaglionamenti per far sì che dove ci sono problemi di sovraffollamento dei mezzi pubblici, venga rispettato il distanziamento. Sempre dove necessario, si potrà fare ricorso a turni pomeridiani. Il tutto avverrà di concerto tra gli enti locali, gli uffici scolastici regionali e i dirigenti.

Sempre alle superiori inoltre i presidi potranno ricorrere maggiormente alla Dad. Alle critiche espresse dai confederali si aggiunge anche quella della Gilda: “Si tratta di un Dpcm fin troppo generico che fa lo scaricabarile sulle singole istituzioni scolastiche. Sullo scaglionamento degli orari di ingresso le scuole incontreranno grandi difficoltà e poi gli istituti che hanno potuto mettere in campo questa misura, lo hanno già fatto. Per molti, evidentemente, è una soluzione inapplicabile. La sensazione è che questo decreto sia di transizione in attesa di ulteriori provvedimenti”, spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

A tenere banco è anche il concorso straordinario per l’assunzione dei precari con almeno 36 mesi di servizio per le secondarie e sul quale tuona contro il governo il leader della Lega Matteo Salvini: “Si faranno uscire di scuola e girare per l’Italia oltre 60.000 insegnanti. Follia, fermatevi”.

Toni meno apocalittici quelli del segretario della Gilda Di Meglio: “All’ostinazione della ministra Azzolina rispetto al concorso straordinario, rispondiamo rivolgendo un appello al presidente Conte affinché almeno vengano approntate prove suppletive per consentire di partecipare anche ai docenti precari in quarantena, da anni in attesa di un’occasione di stabilizzazione”.

(di Simona Tagliaventi/ANSA)

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