La protesta contro la polizia infiamma la Nigeria

Una manifestante mostra un cartello contro la Squadra speciale anti-rapina Sars, con la scritta: "Basta uccisioni, basta rapimenti, basta estorsioni, basta Sars adesso".
Una manifestante mostra un cartello contro la Squadra speciale anti-rapina Sars, con la scritta: "Basta uccisioni, basta rapimenti, basta estorsioni, basta Sars adesso". (Ansalatina)

ROMA.  – Rischia di trasformarsi in un bagno di sangue la protesta in Nigeria contro le brutalità di una unità speciale della polizia. A due settimane dall’inizio delle manifestazioni i bilancio è di almeno 15 morti, ha denunciato Amnesty International in una giornata in cui migliaia di persone sono scese in piazza in molte città del Paese e in particolare a Lagos.

La capitale economica del più popoloso stato africano è rimasta completamente imbottigliata un gigantesco ingorgo, con la folla che ha invaso tutte le strade principali e bloccato l’aeroporto. Nella capitale dello Stato di Edo, Benin City, dove il tasso di criminalità è altissimo, centinaia di manifestanti si sono scontrati con gruppi di giovani armati di bastoni e pistole, accusati di essere pagati da responsabili politici locali.

Le autorità hanno imposto un coprifuoco di 24 ore in seguito a quelli che sono stati descritti come “episodi di vandalismo e attacchi effettuati da teppisti sotto spoglie di manifestanti #ENDSARS”, l’hashtag divenuto il simbolo della protesta.

La Sars era la Squadra speciale anti-rapina sciolta proprio in seguito alle manifestazioni. Formata nel 1984 durante il regime militare, è accusata di estorsioni, torture e omicidi. La polizia ha denunciato su Twitter che presunti manifestanti hanno preso le armi liberando sospetti detenuti e incendiando alcune strutture. In video diffusi sui social si vedono alcuni uomini scavalcare un’alta recinzione di filo spinato che pare rappresenti le mura del carcere lungo la strada Sapele, sempre nello stato di Edo.

Intanto, nella capitale Abuja l’esercito è stato dispiegato in forze dopo che i militari hanno messo in guardia da “elementi sovversivi e piantagrane” che stanno strumentalizzando le proteste per alimentare disordini. Scontri tra bande armate e dimostranti si sono verificati nei pressi della sede della banca centrale.

A sostegno della protesta sono scesi in campo celebrità internazionali come il fondatore di Twitter Jack Dorsey, il rapper americano Kanie West, calciatori del calibro di Masut Ozil e Marcus Rashford ma anche superstar nigeriane della música come Davido e Wizkid. L’eco delle manifestazioni è arrivato anche in Italia. Oggi alcuni attivisti di Black Italians, associazione che si batte per i diritti della comunità africana, si sono ritrovati davanti all’ambasciata della Nigeria e una delegazione è stata anche ricevuta nella sede diplomatica.

“End police brutality in Nigeria” è la scritta con il pennarello su una maglietta bianca che Victor Osimhen, l’attaccante del Napoli, ha mostrato due giorni fa subito dopo aver messo a segno, nella partita con l’Atalanta, il suo primo gol nel campionato italiano. “Ai nostri eroi…il cambiamento sta per arrivare”, ha postato sul suo profilo instagram con la foto dell’esultanza dopo la rete alla Juventus, l’attaccante del Crotone, Nwanko Simy.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)