Luna, l’Italia al lavoro anche per le future basi

Stazione orbitale intorno alla Luna.
Stazione orbitale intorno alla Luna. (ANSA)

ROMA. – Non solo la costruzione dei moduli per la stazione spaziale Gateway che orbiterà intorno alla Luna: l’industria italiana guarda già anche alla possibilità di avere un ruolo da protagonista anche nella costruzione, sul suolo lunare, delle future basi destinate a ospitare che gli astronauti e che potrebbero diventare un trampolino per Marte.

“Grazie al supporto del governo italiano e dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che hanno appena firmato gli Artemis Accord, saremo protagonisti con la Nasa anche dello sviluppo delle prime infrastrutture di superficie”, ha detto all’ANSA Walter Cugno, vicepresidente del Dominio Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%).

“Stiamo cominciando a gettare le basi per la nostra partecipazione in questo senso perché – ha rilevato Cugno – sulla Luna non è sufficiente andarci: l’obiettivo è di andarci in modo permanente e sfruttare le risorse in situ e preparare le future missioni verso Marte”.

L’industria italiana si prepara così ad affrontare il futuro, nell’ambito degli Artemis Accord, gli accordi per la partecipazione al programma Artemis varato dalla Nasa per riportare l’uomo sulla Luna. L’Italia, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo Spazio Riccardo Fraccaro, li ha recentemente firmati con la Nasa, e lo stesso hanno fatto Canada, Regno Unito, Lussemburgo, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Australia e Stati Uniti.

Gli accordi fissano i principi generali ai quali dovranno ispirarsi le future missioni dirette alla Luna e sono attesi a breve gli accordi attuativi con i quali ognuno degli otto Paesi firmatari dovrà concretizzare gli Artemis Accord e l’industria aerospaziale italiana è già al lavoro, con progetti che potranno fare da traino per le piccole e medie imprese impegnate nel settore.

La Thales Alenia Space ha appena firmato i contratti per la realizzazione di due moduli della futura stazione Gateway, che orbiterà intorno alla Luna: I-Hab (International Habitat), che ospiterà gli astronauti, ed Esprit, (European System Providing Refuelling, Infrastructure and Telecommunications), composto un elemento per le comunicazioni con la Luna chiamato HLCS (Halo Lunar Communication System), il cui lancio è previsto nel 2024 con il modulo Halo, e uno per il rifornimento chiamato Erm (Esprit Refueling Module) .

“Significa proseguire lungo la storia costruita con la realizzazione dei moduli pressurizzati della Stazione Spaziale Internazionale”, ha osservato Cugno, ed è un complemento degli accordi conclusi nei mesi scorsi con la Dynetics, una società interamente controllata di Leidos, per collaborare alla fase iniziale di sviluppo della cabina pressurizzata del lander destinato a portare gli uomini sul suolo lunare, lo Human Landing System.

La collaborazione con i privati riguarda infine anche le missioni nell’orbita bassa, in particolare la stazione spaziale commerciale che intende costruire l’Axiom, per la quale si è aggiudicata l’utilizzo di una porta della Stazione Spaziale Internazionale cui agganciare il primo modulo nel 2024, in seguito destinato a sganciarsi e a diventare autonomo.