Onu: a Consiglio sicurezza rapporto su accordi pace Colombia

Guerriglieri delle Farc in un immagine di archivio.

BOGOTÁ.  – Il capo della Missione di Verifica dell’Onu in Colombia, Carlos Ruiz Massieu, ha presentato ieri al Consiglio di sicurezza l’ultimo rapporto sull’applicazione degli accordi di pace firmati nel 2016 dal governo colombiano con le Farc.

Fra le sue osservazioni, segnala oggi il quotidiano El Tiempo di Bogotà, l’Onu ha sollecitato le autorità colombiane a presentare rapidamente alla giustizia le persone responsabili dei “molteplici assassinii avvenuti negli ultimi mesi”, ed ha rinnovato il sostegno al lavoro della Giustizia speciale per la pace (Jep) davanti a cui testimoniano i responsabili delle violenze degli scorsi decenni.

Nel rapporto si sottolinea che “l’incessante violenza contro gli ex combattenti continua a danneggiare il processo di reinserimento e, più in generale, il consolidamento della pace”.

Ruiz Massieu ha ricordato quindi che l’Ufficio dll’Alto Commissario dell’Onu per i Diritti umani ha registrato 42 massacri avvenuti nel 2020 e ne sta studiando altri 13.

Inoltre l’equipe di Michelle Bachelet ha provato 48 omicidi di leader sociali e di difensori dei diritti umani, inclusi nove appartenenti a comunità etniche, e  cinque donne.

Soltanto quest’anno, inoltre, circa 50 ex guerriglieri delle Farc sono stati assassinati, mentre il numero di quelli uccisi dal 2016 è giunto a 224.

Per quanto riguarda infine la sostenibilità del processo di reinserimento, l’Onu ha sostenuto che nei prossimi mesi si debe ponere enfasi nell’accelerazione del consolidamento degli antichi spazi territoriali di formazione e reinserimento en ella fornitura di maggiore appoggio agli ex combattenti che vivono fuori di essi.