Nations League: Azzurri pari anche con Olanda, Polonia va in testa

Gli azzurri si stringono intorno a Lorenzo Pellegrini dopo il gol del momentaneo vantaggio contro l'Olanda a Bergamo.
Gli azzurri si stringono intorno a Lorenzo Pellegrini dopo il gol. ANSA/PAOLO MAGNI

BERGAMO. – L’Italia applaude Bergamo e Bergamo ricambia, ma deve accontentarsi di una Nazionale bella solo a tratti, sorpresa da un’Olanda che porta a casa un prezioso 1-1. Il secondo pareggio dopo quello con la Polonia, che intanto batte la Bosnia e scavalca gli azzurri in testa al Gruppo 1 di Nations League e obbliga Mancini a vincere le ultime due partite per approdare alla Final Four.

Brilla Pellegrini, al cui gol ha replicato a stretto giro van de Beek, ma soprattutto è stata la serata di Barella. Nel giorno dell’impennata dei contagi in Italia, la Nazionale ha reso omaggio ai tanti che a Bergamo hanno perso la vita o hanno sofferto nei mesi scorsi per il coronavirus.

In mattinata la visita al Cimitero Monumentale del ct Mancini con una delegazione della federcalcio italiana e di quella olandese. Poi in campo, dopo l’Inno di Mameli, l’applauso dei giocatori (replicato a fine gara) ai sanitari degli ospedali Papa Giovanni XXIII e Humanitas e ai sindaci dei 243 comuni bergamaschi, invitati dalla Figc fra i mille spettatori consentiti, a distanza di almeno due seggiolini, nel Gewiss Stadium, battezzato dopo i lavori che consentiranno di ospitare l’Atalanta in Champions.

Fra gli oltre 7mila contagi registrati in 24 ore in Italia non è finito El Shaarawy, ‘falso positivo’ alla vigilia e regolarmente in panchina. Ha ottenuto invece una maglia da titolare e una nuova chance da Mancini Chiesa, che nel primo tempo si trova spesso a giocare davanti al ct e viene a ripetizione richiamato a dare di più.

Il neoacquisto juventino si dà da fare ma nella sua prova ci sono più ombre che luci, incluso il momento in cui si perde Blind nel gol del pareggio, prima di accasciarsi a terra per un problema fisico. Complessivamente, 55′ deludenti, dopo i quali lascia il posto a Kean.

Molto meglio l’altra ala, Pellegrini, sempre pronto a dare punti di riferimento, bravo a creare spazi per Immobile e per sé. Come al 16′, quando si infila fra i due difensori olandesi trasformando in rete un lancio perfetto di Barella, uomo ovunque dell’Italia, lucido con la palla fra i piedi e in copertura, molto più ispirato di Verratti e Jorginho. Buone notizie in vista del derby per l’Inter di Conte, anche se è stato da brividi il colpo al ginocchio destro rimediato dal mediano prima dell’intervallo.

Rispetto all’andata, l’Olanda rende molto più dura la vita agli azzurri. De Boer, dopo le prime due partite decisamente bruttine, tira fuori la difesa a cinque, soluzione quasi blasfema per la nazionale orange ma comunque efficace. Blind tiene in costante apprensione Chiesa e D’Ambrosio (ammonito, sarà squalificato con la Polonia), e crea al 25′ l’azione del pareggio di van de Beek.

Mentre dall’altra parte Spinazzola non trova quasi mai lo spazio, sbarrato da Wijnaldum e dall’atalantino Hateboer. E dopo una ventina di minuti salgono in cattedra i due de Jong, con Frenkie bravo a gestire il pallone e Luuk che in area due volta va vicino al gol di testa.

La ripresa è una collezione di azioni disordinate, con l’Olanda che crea tre pericoli in pochi minuti, incluso un tiro di Depay deviato da Donnarumma. Immobile in contropiede tira direttamente addosso a Cillessen e i guizzi di Kean non bastano all’Italia per trovare la vittoria. Covid permettendo, per Mancini prossimo appuntamento con gli azzurri a novembre per il test contro l’Estonia e le due sfide decisive di Nations League, con Polonia e Bosnia.

(di Paolo Cappelleri/ANSA)

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