Finte cure anti-Covid sul web, sessanta siti oscurati dai Nas

Agenti dei Carabinieri reparto Nas in azione.
Agenti dei Carabinieri reparto Nas in azione. (ANSA)

ROMA. – Sessanta siti web che vendevano false cure anti Covid oscurati, oltre 14.200 ispezioni svolte a tutto campo in Italia, dalle Rsa ai ristoranti, un milione di mascherine e 46.500 gel igienizzanti per mani sequestrati. Questo il bilancio dei controlli condotti dai Nas da inizio giugno a fine settembre, nell’ambito della campagna ‘Estate tranquilla’, illustrati in conferenza stampa.

Numeri che parlano di un lavoro continuativo e importantissimo a tutela dei cittadini, come sottolinea dal ministro della Salute Roberto Speranza, da cui arriva anche un appello all’unità. “La battaglia per difendere il diritto alla salute – ha detto – è centrale sempre, ma lo è ancor di più in una fase delicata di epidemia, come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo” e per condurla “abbiamo bisogno di grande unità tra i pezzi della Repubblica”.

La campagna di controlli realizzata dal Comando dei Carabinieri per la tutela della Salute è stata condotta attraverso indagini e ispezioni dal primo giugno al 30 settembre 2020 su tutto il territorio nazionale e anche in rete, terreno di proliferazione di fakenew ma anche di pubblicità di farmaci spacciati come miracolosi.

Sessanta sono i siti web localizzati all’estero e gli annunci su social network oscurati perché vendevano prodotti vantanti inesistenti proprietà curative anti-covid e farmaci vietati a causa dei gravi effetti collaterali. Nel corso dei controlli, sono state eseguite dai Nas 1.161 ispezioni nelle Rsa, e nel 20% sono state riscontrate gravi irregolarità.

Tra le aziende e strutture controllate, 1.833 sono risultate irregolari (pari al 28%) per vari motivi, da quelli igienici a quelli strutturali: tra queste, 380 riguardavano locali che non rispettavano le misure previste dai dpcm per il contenimento dell’epidemia da coronavirus, come il distanziamento dei tavoli, la predisposizione di dispensatori per gel igienizzanti e l’uso di mascherine da parte dei dipendenti o dei clienti.

“Un dato tutto sommato limitato, che fa emergere la consapevolezza degli operatori dell’importanza di rispettare le misure” previste per arginare il contagio, ha sottolineato il comandante dei Nas, generale Paolo Carra. Dei controlli effettuati, molti non riguardavano l’emergenza Covid, ma rientravano nelle normali ispezioni condotte nel periodo estivo dai Nas in stabilimenti balneari, villaggi turistici, discoteche, bar e gelaterie, agriturismi e servizi di ristorazione.

Sono state 5.500 ispezioni in questo settore e di queste 1.625 hanno evidenziato irregolarità, pari a una su tre. Da Catanzaro a Pescara, da Trapani a Forte dei Marmi, 235 esercizi di ristorazione o turistici sono stati chiusi, 1.700 persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria o amministrativa e 44 tonnellate di prodotti alimentari sono stati sequestrati.

Le infrazioni più frequenti riguardavano carenze igieniche dei locali, mancata applicazione delle misure di tracciabilità degli alimenti o etichettatura irregolare, cattiva conservazione dei cibi e frode in commercio, ad esempio nel caso di pesce congelato offerto come fresco.

“Nel periodo dell’emergenza coronavirus – ha commentato il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri – c’è stato un aumento delle attività sul territorio e l’auspicio è che questa tendenza sia confermata nei mesi futuri, perché saranno sicuramente tempi da attenzionare per quanto riguarda il commercio illecito di mascherine, gel igienizzanti e presunti farmaci miracolosi”.

(di Livia Parisi/ANSA)

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