L’Italia spreca troppo in Polonia, finisce senza reti

Robert Lewandowski (s) in azione contro Federico Chiesa (c) e Nicolo Barella
Robert Lewandowski (s) in azione contro Federico Chiesa (c) e Nicolò Barella. EPA/Adam Warzawa POLAND OUT

ROMA. – Finisce senza reti la sfida fra Polonia e Italia giocata a Danzica davanti a quasi novemila spettatori, ultima concessione al dio pallone prima che anche la Polonia richiuda, a causa del Covid, le sue arene. Non è stata una partita spettacolare: era lecito attendersi di più da questa sfida contro una Polonia annunciata in palla, e da una nazionale che comunque allunga la striscia positiva e continua a sognare in grande. E che, bisogna aggiungere, rimane al comando del proprio girone di Nations League.

A condizionare il match sono state le pessime condizioni del terreno di gioco, da cui si sollevavano continuamente delle zolle che penalizzavano giocatori tecnici come quelli del centrocampo azzurro, l’irriconoscibile Jorginho in primis. Intanto Mancini prende nota che Belotti, preferito dal ct alla Scarpa d’oro Immobile, ha sprecato la chance concessagli dal tecnico, forse perché servito poco dai compagni.

Più incisivo, in un’Italia comunque poco concreta, un Chiesa confusionario ma che si è dato molto da fare finché è stato in campo ma sul quale pesa l’errore all’11’ del primo tempo, quando ha calciato fuori da due passi, da posizione molto favorevole. Forse proprio quel gol ‘mangiato’ ne ha condizionato il successivo rendimento nel corso del match.

Che gli azzurri oggi fossero spuntati l’aveva dimostrato poco prima anche Pellegrini, cincischiando su un cross basso su cui il pallone è rimasto fra i suoi piedi e quelli di un difensore rivale, senza arrivare dalle parti di Fabianski. Il romanista ci ha provato anche con un bel colpo di testa, ma anche qui nulla da fare.

Nel finale di primo tempo ha avuto un’altra chance, ma il suo sinistro sotto misura non riesce ad innescare il tap in vincente su assist di Belotti per una ribattuta decisiva di Glik. E che dire di Emerson Palmieri? Anche lui ha sprecato un pallone che era solo da spingere in rete, sul cross di Chiesa.

Insomma è stata un’Italia con maggiore capacità di palleggio rispetto ai polacchi, ma priva del cinismo nei sedici metri necessario per vincere. Fortuna ha voluto che anche Lewandowski, temutissimo alla vigilia ma poi in campo guardato a vista da Acerbi, avesse le polveri bagnate.

E a proposito di Acerbi: al 90′ un contropiede polacco aveva portato Grosicki a due passi da Donnarumma, ma il tiro a botta sicura è stato deviato da un provvidenziale intervento del difensore laziale. Così facendo l’Italia rimane imbattuta, la Polonia ha provato a batterla inserendo Milik nel finale e spingendo a mille con Grosicki, Mancini ha risposto inserendo il trio del Sassuolo Locatelli-Caputo-Berardi ma non ne sono venute fuori reti e ora è già tempo di pensare alla prossimo confronto con l’Olanda, contro cui ci sarà spazio per Immobile visto che oggi Belotti è stato ammonito ed era in diffida.

Ma non si capisce perché il ct non abbia voluto far ricorso anche oggi, almeno nel finale, al bomber della Lazio. Invece nel finale c’è stato spazio anche per Kean, mossosi sulla destra, ma non per il superbomber del campionato. Mercoledì prossimo contro gli orange servirà una Nazionale più concreta in attacco. Magari con Immobile in campo.

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