Boom di casi in Germania. Bocciato lockdown a Madrid

Passanti sugli Champs Elysee a Parigi
Passanti nei Champs Elysee a Parigi. (ANSA)

BERLINO. – Sono ancora lontani i numeri francesi, ma il livello di contagi da Coronavirus esplode anche in Germania e fa segnare un salto nei dati nel giro di 24 ore che ha allarmato politica e istituzioni.

Nel bollettino quotidiano del Robert Koch Institut si registrano 4.058 nuovi casi, oltre 1.200 in più rispetto al giorno prima. Dati “molto inquietanti”, secondo l’istituto di riferimento, anche se lo sviluppo del contagio non è per ora fuori controllo. Aumentano, in questo contesto, le città che superano il tetto settimanale delle 50 infezioni su 100 mila abitanti che fa scattare l’allerta: oggi è toccato a Berlino, Brema e Francoforte.

Se la tensione cresce nel Paese che ha meglio gestito la prima ondata del Covid, in altri Stati europei la situazione è già in uno stadio di allerta rossa. In Francia, nella regione di Parigi, è stato lanciato il Plan Blanc per mobilitare tutte le risorse degli ospedali: la prima volta in questa pandemia era accaduto il 13 marzo.

“L’epidemia comincia di nuovo a farsi sentire in rianimazione negli ospedali”, ha affermato il direttore della sanità regionale, Aurelien Rousseau. Gli ospedali dell’Ile de France “devono prepararsi a un’ondata molto forte di nuovi infetti”.

Mentre a Madrid la Corte superiore di Giustizia ha bocciato il lockdown previsto dal governo. Le misure restrittive, che vietavano di lasciare i comuni di residenza se non per ragioni di lavoro, saranno ritirate per ordine del ministero della Salute, che però ha comunque invitato a restare in città.

Il virus prende piede anche nell’est dell’Ue, con la Polonia che ha raggiunto i 4.280 nuovi casi in un giorno – Varsavia ha imposto le mascherine dappertutto all’aperto – e la Repubblica ceca che già ieri ne segnalava 5.335. Mentre la Gran Bretagna ha registrato oltre 17.500 contagi in 24 ore, 3.300 più di ieri.

“Dipende da noi se ce la facciamo oppure no. Se 80 milioni di persone collaborano, le chance del virus calano drasticamente.  Questa pandemia è un test di carattere per la nostra società”, ha detto in conferenza stampa il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, che pur riferendosi alla situazione nazionale ha scelto parole che possono valere un po’ per tutti.  “Bisogna evitare che il contagio diventi esponenziale e la pandemia finisca fuori controllo. Non siamo ancora a questo punto”, ha aggiunto.

Anche il presidente del Koch Institut, Lothar Wieler, si è detto preoccupato, ma ha anche invitato a guardare con ottimismo ai “molti ottimi concetti igienici” elaborati in questi mesi. E le misure di base – mascherine, distanza, lavarsi spesso le mani, arieggiare gli ambienti – restano “ragionevoli ed efficaci”.

“Non vorrei che una situazione come quella della scorsa primavera si ripetesse”, ha commentato in serata Angela Merkel, ribadendo di voler evitare un nuovo lockdown dopo la “recessione di portata storica” provocata dal primo.

La sua previsione dei 19.200 nuovi casi quotidiani di Covid entro Natale è stata intanto confermata da uno dei virologi più in vista del Paese, Hendrik Streek, secondo il quale “potrebbe diventare realistica”. Incontrando la stampa straniera, lo scienziato di Bonn ha però attaccato l’impostazione attuale: il tetto settimanale porterà certamente a nuovi lockdown.

“Bisogna costruire un nuovo semaforo sulla base di criteri diversi: il numero delle infezioni, il numero dei test, quello dei letti occupati negli ospedali e nelle terapie intensive”.

Ci si agita per centinaia di casi asintomatici o lievi, dopo i party a Berlino, perdendo invece di vista focolai molto più gravi come quelli che possono colpire una casa per anziani, ha spiegato.

Forte dell’esperienza maturata proprio sui vaccini, Streek ha poi messo in guardia: “Ce ne sono 9 nella fase 3, ma io non ho mai visto fasi 3 prive di sorprese. Il vaccino anticovid potrebbe arrivare fra l’autunno e l’inverno, come fra 10 anni”.