In Italia 5.930 minori vittime di violenze nel 2019

Giornata Mondiale delle Bambine (11 ottobre) per accendere i riflettori sui diritti negati a milioni di bambine in Italia e nel mondo.
Giornata Mondiale delle Bambine (11 ottobre) per accendere i riflettori sui diritti negati a milioni di bambine in Italia e nel mondo. (ANSA)

ROMA. – I minori vittime di reato in Italia registrano nel 2019 un lieve calo, pari all’1%, passando dai 5.990 del 2018 a 5.930 e bambine e ragazze continuano ad essere la maggioranza, il 60,5%. Una diminuzione che non conforta poiché se si prendono in esame gli ultimi dieci anni (dal 2009 al 2019) l’aumento è del 41% arrivando a un +333% nel numero delle vittime di pornografia minorile (+26% rispetto al 2018), il 74,5% delle quali bambine e ragazze.

Allarmante è l’aumento del 700% nel decennio (+11% rispetto al solo 2018) delle vittime del reato di detenzione di materiale pornografico, per l’84% bambine e ragazze.

Sono alcuni dei dati elaborati dal Comando Interforze per il nuovo Dossier, il nono, della Campagna Indifesa di Terre des Hommes, presentato a Roma alla vigilia della Giornata Mondiale delle Bambine (11 ottobre) per accendere i riflettori sui diritti negati a milioni di bambine in Italia e nel mondo, promuovere azioni concrete e sollecitare un contributo economico per la Campagna telefonando al numero solidale 45591 fino al 18 ottobre.

I maltrattamenti in famiglia – rappresentano più di un terzo del totale dei reati – continuano a crescere: + 7% rispetto al 2018 e +105% rispetto al 2009. Delle 2.101 vittime, il 54% è di sesso femminile. Crescono la violenza sessuale aggravata (+5% rispetto il 2018, +34% sul 2009) e gli atti sessuali con minorenne (rispettivamente +6% e +19%). Cala la prostituzione minorile (-19% rispetto al 2018, -34% sui 10 anni).

Anche nel 2019 la regione con maggior numero di reati contro i minori è stata la Lombardia, con 1.015 vittime, seguita da Sicilia (651), Emilia Romagna (644), Lazio (541), Veneto (433) e Campania (414). L’incremento più significativo è stato registrato nella Basilicata (+83%): dalle 30 vittime nel 2018 a 55 nel 2019.

Quanto al reato di omicidio volontario, a detenere il triste primato nel 2019 è stata la Campania con 5 vittime, 2 delle quali erano bambine. Il reato di maltrattamento in famiglia ha più vittime in Lombardia (327 vittime, -9% rispetto al 2018), seguita da Sicilia (253), Emilia Romagna (252), Lazio (182). Il Veneto è invece la regione dove nel 2019 si è registrato il maggior numero di vittime di prostituzione minorile (12, in maggioranza maschi), seguita da Lombardia (8, per il 75% femmine), Sicilia (6) e Piemonte (5 casi).

Anche per i reati di violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, la Lombardia ha registrato nel 2019 un drammatico record, rispettivamente con 153 e 73 vittime, seguita, per i reati di violenza sessuale, da Lazio (72) Emilia Romagna (55 vittime), Toscana e Veneto (entrambi con 44 vittime).

“Ringrazio Terre des Hommes per il Rapporto che anche quest’anno offre uno sguardo importante sulla vita delle bambine e delle giovani nel nostro Paese – ha commentato la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti intervenendo alla presentazione con un contributo in video -.

Dati che raccontano storie, vite, alle quali noi vogliamo rivolgere il nostro impegno per far sì che i sogni di queste ragazze possano diventare davvero progetti di vita. Significa per noi investire nell’educazione, nella tutela delle bambine e delle ragazze ma ancora di più nella promozione di un ruolo importante che vogliamo acquiscano a livello sociale. Per questo ci dobbiamo sentire tutti impegnati perchè solo su questa strada potremo garantire pari opportunità a tutte e a tutti”.

Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha sottolineato: “Durante il periodo del lockdown abbiamo registrato una sensibile diminuzione di quasi tutti i reati commessi in danno di minori, con l’eccezione del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di quelli online (come la pornografia minorile), che si sono ridotti in misura inferiore, a testimonianza di come il lockdown abbia inciso su situazioni di disagio esistenti all’interno delle mura domestiche. Tra tanti dati non sempre confortanti, voglio ricordarne uno positivo: i giovani tra i 18 e i 24 anni risultano commettere meno reati in danno di minori”.

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