Johnson: “Dopo il Covid saremo una nuova Gerusalemme”

Il premier britannico Boris Johnson con mascherina.
Il premier britannico Boris Johnson con mascherina. (AP/ Aaron Chown)

ROMA.  – Mentre la pandemia nel Regno Unito segna un nuovo picco di positivi al coronavirus – 14.500 casi in 24 ore e altri 76 morti – il premier britannico Boris Johnson rilancia e promette di sconfiggere il Covid-19 e costruire un Regno Unito migliore nei prossimi dieci anni.  Nelle sue parole, “una nuova Gerusalemme” con una sanità più efficiente e un sistema di mutui che consenta anche ai giovani di comprare casa.

Parlando all’annuale conferenza del Partito Conservatore, quest’anno interamente online, Johnson – ieri oggetto di un duro editoriale del Times che auspicava una sua uscita di scena nel 2021 vista la sua leadership traballante – ha però avvertito che il Paese non potrà tornare alla normalità dopo la fine della pandemia. La crisi, ha promesso, dovrà essere “il catalizzatore di un grande cambiamento”. “Anche nei momenti più bui possiamo vedere il futuro luminoso che ci aspetta. E possiamo vedere come costruirlo e costruirlo insieme”, ha proseguito.

Johnson ha elogiato la risposta britannica all’epidemia aggiungendo di essere “più che stufo” del virus e che la pandemia “non ci può fermare o rallentare”. Il premier ha quindi insistito che “non sarà sufficiente tornare alla precedente normalità. Abbiamo perso troppo, abbiamo pianto per troppe persone. Non ci accontenteremo di fare solo riparazioni”.

Tra le tappe fondamentali della promessa trasformazione, far diventare la Gran Bretagna leader mondiale dell’energia verde entro il 2030, cancellare le “ingiustizie” dello stato sociale e aiutare i bambini rimasti indietro nell’apprendimento a causa dell’epidemia. Poi ha delineato un sistema di mutui che permetta ai 20-30enni di comprare casa con solo il 5% di deposito.

Con toni che volevano evocare gli storici discorsi di Winston Churchill, il premier conservatore ha ricordato: “Nel cuore della Seconda Guerra mondiale, nel 1942, quando tutto andava storto, il governo disegnò la visione di una nuova Gerusalemme del dopoguerra che si voleva costruire. Ed è quello che stiamo facendo ora, nelle grinfie della pandemia”.

Infine la stoccata a chi lo accusa, dall’opposizione ma anche da un giornale tradizionalmente vicino ai Tory come il Times, di aver perso lo slancio anche a causa del Covid che lo ha colpito mesi fa: “Naturalmente sono sciocchezze evidenti, una propaganda sediziosa che ci si aspetta da chi non vuole che questo governo abbia successo, che voleva fermare la Brexit e tutti gli altri nostri impegni”.

(di Patrizio Nissirio/ANSA)