Covid: due positivi alla Camera, slittamenti ma niente stop

L' Aula della Camera durante l'esame del decreto legge riguardante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid 19,
L' Aula della Camera durante l'esame del decreto legge riguardante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid 19, Roma 29 aprile 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Il Covid torna nelle istituzioni. Dopo i due senatori M5s risultati positivi la scorsa settimana, oggi è Montecitorio a dover cambiare in corsa l’agenda dei lavori dopo l’annuncio dell’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin di aver contratto il Coronavirus e la positività del sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo. Lavori modificati anche alla corte Costituzionale dopo la notizia che quattro giudici sono risultati positivi ai controlli.

E le prime “ricadute” dell’effetto Covid alla Camera si hanno sul Recovery Plan. L’Aula di Montecitorio, che è comunque convocata, era chiamata a votare la relazione della commissione Bilancio sul Recovery, ma con la notizia della Lorenzin nulla di fatto.

La positività della deputata del Pd ha avuto come effetto la sconvocazione della commissione ed il rinvio del voto alla prossima settimana. Ma nessuno stop generale dei lavori – si spiega -anche perchè la sanifcazione è fatta piùvolte al giorno e quindi non servono e non sono previste pratiche nuove, se non la necessità di continuare con i meccanismi di tutela fin qui adottati, dalle mascherine , alle norme sulla distanza e al tracciamento”.

Stessa sorte della Bilancio per la commissione Esteri con i componenti sottoposti a tampone dopo l’annuncio di Merlo di aver contratto il Coronavirus. In attesa dei risultati, Piero Fassino, presidente della commissione è “in autoisolamento fiduciario” così come – dice sempre il deputato del Pd – gli altri componenti della commissione ” che erano presenti alle riunioni a cui ha partecipato il sottosegretario Merlo”.

Ed in isolamento sono anche lo stesso Merlo e l’ex ministro della Salute. Il sottosegretario fa sapere di aver iniziato ad avere i sintomi da “giovedì scorso. Credo di essere stato contagiato dal mio autista, lui ha avuto la febbre e dopo l’ho avuta io. Anche in macchina io indosso la mascherina, ma il veicolo è piccolo”.

Non riesce a capire come sia potuto accadere Beatrice Lorenzin. L’ex ministro della Salute ci tiene a sottolineare di essere da sempre molto accorta: “Indosso la mascherina, mantengo il distanziamento, se l’ho contratto io…. Questo virus è una brutta bestia, una bestiaccia”. La parlamentare Dem fa sapere di essere l’unica in famiglia ad essere risultata positiva e spiega le difficoltà avendo dei figli nell’organizzare la quarantena.

Nel frattempo, le modifiche ai lavori di Montecitorio riaprono il dibattito sul voto a distanza, tema su cui si batte da tempo Stefano Ceccanti. Il capogruppo Dem ha raccolto 45 firme di deputati di ogni schieramento politico per chiedere la “modifica dei regolamenti del che disciplinano la possibilità di partecipare a distanza ai lavori del in caso di impedimento. Credo – spiega – che ancor più dopo il blocco dei lavori anche della commissione Bilancio della Camera occorra agire con responsabilità e celerità”.

Ma l’idea di un voto a distanza non piace al questore di Montecitorio Gregorio Fontana: “Si può discutere di tutto ma il voto on line presupporrebbe una modifica dei regolamenti complicata e impegnativa”. Bocciata anche l’ipotesi di chiudere Montecitorio per un giorno per procedere ad una sanificazione: “Non è previsto nessuno stop della Camera – spiega Fontana – la sanifcazione è fatta più volte al giorno e quindi non servono e non sono previste pratiche nuove”.

Gli fa eco anche l’altro questore Francesco D’Uva: “Le riunioni operative alla Camera sono già in corso. Ma non ci sarà nessuna chiusura, la sanificazione degli spazi avviene ordinariamente”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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