Timori e appelli spingono la app Immuni, supera i sette milioni

Una persona utilizza sul proprio smartphone l'app Immuni,
Una persona utilizza sul proprio smartphone l'app Immuni, Genova, 8 giugno 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA. – Il timore per i contagi che salgono e gli appelli di istituzioni e media fanno salire i download di Immuni. L’app per il tracciamento del contagio da coronavirus è stata scaricata da oltre 7 milioni di italiani, un balzo di 350mila negli ultimi tre giorni. Mentre parte la campagna di sensibilizzazione del governo per attivare l’applicazione, che dalla metà di questo mese dialogherà con le sue omologhe in Europa.

“Scaricate l’app Immuni. Aiutateci a tenere bassa la pressione sugli ospedali. Aiutateci a garantire le cure anche ai malati non Covid-19”, è l’appello che ha lanciato oggi il sindacato nazionale dei medici ospedalieri Anaao-Assomed. Nei giorni scorsi Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ha sottolineato che “se la maggior parte della popolazione scaricasse Immuni, avremmo uno strumento straordinario per mettere sotto controllo l’epidemia”.

L’app lanciata in tutta Italia a giugno è gratuita e volontaria e funziona con il bluetooth che garantisce l’anonimato. Dopo un debutto con 500 mila download nel primo giorno e due milioni in una settimana, ci ha messo tre mesi buoni per crescere. Ad oggi sono per l’esattezza 7.036.898 i cittadini che l’hanno attivata sui loro smartphone, circa il 18% dei dispositivi che ci sono in Italia, percentuale dalla quale sono esclusi i minori di 14 anni.

Finora l’applicazione ha inviato 5.870 notifiche mentre 357 utenti positivi hanno caricato i loro codici permettendo di avvisare le persone entrate in contatto con loro. I dati – aggiornati al 4 ottobre – sono diffusi dal sito ufficiale di Immuni, dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e dal Ministero della Salute.

“E’ un obbligo morale scaricarla”, ha detto nei giorni scorsi il premier Giuseppe Conte, lanciando la campagna di sensibilizzazione per scaricare Immuni. Mentre quasi tutte le testate giornalistiche, su carta e online, si sono mobilitate nel week end riservando uno spazio all’app.

Dal 17 ottobre, poi, Immuni inizierà a dialogare con le sue omologhe europee. Uno strumento in più per tracciare i contagi in un momento in cui il virus corre anche negli altri paesi. Italia, Germania e Irlanda saranno i primi a far parlare le loro app.

Nell’Unione sono in tutto 15 i paesi che hanno adottato o stanno per adottare una app di tracciamento, la media dei download è del 10%. Una percentuale lontana dall’obiettivo del 60% affinché il sistema sia efficace nel contenimento della pandemia.

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