Domenica a Londra la maratona più pazza di sempre

Il keniano Eliud Kipchoge esulta mentre taglia il traguardo della maratona di Londra 2019.
Il keniano Eliud Kipchoge esulta mentre taglia il traguardo della maratona di Londra 2019. EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA

LONDRA. – In una Londra che rischia un nuovo lockdown, si svolge domenica la maratona più anomala, storica nella sua eccezionalità, lungo un percorso inedito e senza pubblico, ristretta ai corridoi professionisti, isolati – prima e dopo la gara – in una bolla di biosicurezza.

Strettissimo il protocollo sanitario predisposto dall’organizzazione della corsa londinese, che ha ricevuto dal governo un permesso speciale per esonerare gli atleti e il personale di supporto dall’obbligo di quarantena all’arrivo sull’isola, a prescindere dal paese di provenienza.

Tutti gli atleti stranieri, tra i quali 40 etiopi e kenioti, sono stati sottoposti a test per il Covid-19 sia nel loro paese di residenza, quattro giorni prima del viaggio, sia all’arrivo nel Regno Unito. Dove sono stati fatti alloggiare in un único albergo, fuori Londra, scelto per i suoi 40 acri di terreno che consentono agli atleti di allenarsi senza contatti con l’esterno.

“Tutti gli atleti verranno sottoposti a tampone anche venerdì, prima della gara – ha spiegato il direttore della gara, Hugh Brasher -. Finora una sola un’atleta e un allenatore sono risultati positivi e non hanno potuto imbarcarsi sull’aereo per Londra. Si tratta di Degitu Azimerew e di Haji Adilo, coach di Shura Kitata e Alemu Megertu”. Per mantenere il distanziamento interpersonale all’interno della struttura alberghiera, i corridori – saranno 100 al via domenica mattina – hanno l’obbligo di indossare un sensore che si attivava quando le distanze non vengono rispettate.

Rivoluzionato anche il percorso della gara – riservata ai top runner – all’interno di circuito di 2.15 km da ripetere 19 volte dentro il centralissimo St. James’s Park, prima del tratto finale – lungo poco più di un chilometro – per l’arrivo sul Mall, di fronte a Buckingham Palace.

Un circuito off-limit per il pubblico, ma che secondo Brasher potrà favorire nuovi record del mondo per quanto veloce. Occhi puntati sul keniota Eliud Kipchoge, già quattro volte vincitore a Londra e detentore del record del mondo (2h01’39”, realizzato a Berlino nel settembre 2018), che indosserà le stesse scarpe “sopraelevate”, molto discusse, con le quali aveva infranto il muro delle due ore nella maratona di Vienna dello scorso anno (record mondiale non omologato). Suo rivale più accreditato, l’etiope Kenenisa Bekele vincitore a Berlino lo scorso anno.

Nonostante l’edizione 2020 – causa la pandemia da coronavirus – sia stata ristretta all’elite della corsa, 45mila amatori, di 109 differenti nazioni, parteciperanno comunque alla gara in forma remota: avranno 23 ore 59 minuti e 59 secondi per correre, o fare jogging o ancora camminare, la distanza di 42,195 metri su un percorso da loro scelto, tra sabato e domenica. E grazie ad una specifica app il loro tempo finale verrà inserito in una classifica generale.

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