Il virus corre in Europa, allarme Spagna e Francia

Un centro sanitario di Salud Madrid.
Un centro sanitario di Salud Madrid. (ANSA)

ROMA.  – Se è soprattutto la Spagna il grande malato d’Europa, con un totale di contagi da inizio pandemia salito a quota 716.481 – la più alta nel Vecchio Continente – anche la Francia si avvita ormai sempre di più in un allarme  rosso.

Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel si dice “molto preoccupata” per un aumento esponenziale che rischia di portare la Germania ad avere entro Natale i numeri della Francia e i contagi tornano a schizzare verso l’alto anche in Russia e altri Paesi: il virus galoppa a briglia sciolta fuori dall’Italia, finora rimasta relativamente meno tocata dall’impennata cui si assiste al di là delle Alpi.

Prima in Europa per casi anche se solo quarta per decessi – in una classifica che vede primo il Regno Unito, seguito da Italia e Francia – la Spagna ha visto negli ultimi giorni accelerare i contagi, in particolare nella regione della capitale Madrid, dove va avanti da giorni un conflitto tra l’autorità regionale e il governo.

Nuove aree, con milioni di cittadini, sono state sottoposte al divieto di uscire dal proprio quartiere se non per motivi di lavoro, studio o cure mediche, ma per il governo non è abbastanza. L’esecutivo del premier Pedro Sanchez evoca misure drastiche come una presa in carico della situazione esautorando l’autorità regionale. Tra le ipotesi su cui si ragiona: isolare tutte le località con più di 500 infetti ogni 100.000 abitanti.

In Francia il ministro della Salute Olivier Véran ha invece escluso formalmente un lockdown nazionale preventivo prima di Natale, come proposto da due premi Nobel per l’economia, Abhijit Banerjee ed Esther Duflo. Eventuali restrizioni agli spostamenti durante le vacanze di Ognissanti tra fine ottobre e inizio novembre, dipenderanno per il governo francese da “ciò che faremo nelle prossime settimane”.

Intanto a Marsiglia en ella sua regione sono scattate le misure restrittive decise dal governo per arginare i contagi. A Parigi sono diventate operative le nuove disposizioni sulla chiusura dei bar e sul divieto di vendere alcol dalle 22. E restrizioni analoghe sono scattate anche in tutto il nord del Paese. A Francia e Spagna è arrivata anche “la massima solidarietà e vicinanza” dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha assicurato “il massimo aiuto e supporto” del governo.

In tutta l’Inghilterra sono invece entrate in vigore le super multe fino a 10.000 sterline annunciate nei giorni scorsi contro la violazione dell’isolamento, obbligatorio in caso di contagio o contatti con persone infette. Di fronte al nuovo incremento delle ultime settimane dei casi di Covid-19, il premier Boris Johnson ha raccomandato il lavoro da casa. Mentre in alcune città britanniche, si allarga alle scuole l’allarme sulla diffusione di nuovi focolai.

A Liverpool, una delle città a più alto tasso di recrudescenza della pandemia, il sindaco Joe Anderson ha reso noto che sono in isolamento circa 8.000 scolari e 350 fra docenti e amministrativi entrati in contatto con sospetti contagiati in vari istituti.

Proprio nell’università di Liverpool, una settimana fa, è stato segnalato un focolaio con diverse decine di contagi.  Un problema che oggi coinvolge almeno 40 atenei del Regno, con migliaia di studenti, docenti e non docenti tenuti ora a isolarsi per precauzione.

(di Salvatore Lussu/ANSA)