Quota 100 fino al 2021, ecco cosa prevede

Pensionati davanti un ufficio dell' Inps.
Pensionati davanti un ufficio dell' Inps. (ANSA)

ROMA.  – Il decreto legge introdotto dal governo giallo-verde a gennaio 2019  ha introdotto in via sperimentale per tre anni la cosiddetta Quota 100 dando la possibilità di andare a riposo anticipato rispetto all’età di vecchiaia a quei lavoratori che hanno già maturato almeno 62 anni di età e 38 di contributi.

Il provvedimento, che prevede anche lo stop all’aumento dei requisiti per la pensione anticipata legato all’aspettativa di vita fino al 2026, secondo i calcoli del Governo  avrebbe dovuto comportare  tra il 2019 e il 2028  oneri aggiuntivi per 46 miliardi e 2,3 milioni di assegni dati in anticipo rispetto alle regole precedenti il decreto. Secondo la Ragioneria dello Stato  il costo sarà di 63 miliardi da qui al 2036.

Lo scorso anno il ricorso a Quota 100 è stato inferiore al previsto,a, nel primo trimestre 2020 secondo l’Osservatorio Inps sui flussi di pensionamento  le pensioni anticipate rispetto all’eta’ di vecchiaia sono aumentate del 103,6%: sono state 55.085 a fronte delle 27.056 dello stesso periodo del 2019 (+103,6%).

Ma ecco in sintesi cosa prevedeva la norma su Quota 100:

QUOTA 100 PER TRE ANNI: chi aveva almeno 62 anni (ed è quindi nato fino al 1957 nel 2019 fino al 1958 nel 2020 e fino al 1959 nel 2021) può andare in pensione se ha maturato almeno 38 anni di contributi. É previsto il divieto di cumulo con l’attività lavorativa fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia. L’anticipo massimo può arrivare a cinque anni se si sono appena compiuti i 62 anni di età dato che per l’accesso alla pensione di vecchiaia l’asticella è salita nel 2019 a 67 anni.

LAVORATORI PUBBLICI : per i lavoratori pubblici è’ prevista una finestra semestrale. I travet devono inoltrare la domanda di collocamento a riposo all’amministrazione almeno sei mesi prima dell’uscita .

Ai lavoratori pubblici che vanno in pensione con Quota 100 il Tfs viene erogato solo al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata previsti dalla reforma Fornero ma viene anticipata una cifra  fino a 45 mila euro grazie ad un accordo con le banche

PENSIONE ANTICIPATA INDIPENDENTE DALL’ETA’: si può continuare ad andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica se si hanno almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne) ma è prevista comunque una finestra trimestrale.

Viene quindi annullato l’incremento scattato nel 2019 (di cinque mesi a 43 anni e tre mesi) e vengono sospesi eventuali aumenti legati all’aspettativa di vita fino al 31dicembre 2026.

FONDI SOLIDARIETA’: in caso di accordo sindacale con il datore di lavoro è possibile l’inserimento del lavoratore che raggiunga i requisiti per quota 100 entro tre anni in un fondo di solidarietà con un assegno di sostegno al reddito. Quindi la norma riguarda i lavoratori nati entro il 1962 (che avranno quindi 59 anni nel 2021, ultimo anno della sperimentazione) con almeno 35 anni maturati entro quell’anno.

PACE CONTRIBUTIVA: nel triennio 2019-21 è possibile coprire i buchi contributivi (per i quali non sussista obbligo contributivo). La facoltà è data solo a coloro che sono interamente nel sistema contributivo e che quindi non hanno anzianità contributiva precedente il 31 dicembre 1995 e per una durata massima di cinque anni.

RISCATTO LAUREA: con un pagamento minimo si possono riscattare anche gli anni di laurea ma solo se si hanno meno di quarantacinque anni di età.

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