Beppe Grillo: “Non credo nel Parlamento, ma nella democrazia diretta”

Beppe Grillo nel suo intervento durante un dibattito al Parlamento Europeo con il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli,
Beppe Grillo nel suo intervento durante un dibattito al Parlamento Europeo con il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, Bruxelles, 23 settembre 2020. ANSA

BRUXELLES. – Un attacco al ruolo del Parlamento, in difesa della democrazia diretta. Beppe Grillo torna a suonare la carica lanciando la sua ricetta, intervenendo in collegamento video ad un incontro organizzato dal parlamento europeo dove definisce il referendum il massimo dell’espressione democratica.

“Non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum”, afferma il comico genovese, a pochi giorni dall’esito del voto sul taglio dei parlamentari.

Invitato dal presidente David Sassoli al secondo incontro virtuale del ciclo di dialoghi pubblici – Idee per un nuovo mondo – e dal titolo “Sarà l’Europa il motore della trasformazione verde e socialmente giusta?”, l’ex comico genovese è un fiume in piena:

“Quando usiamo un referendum usiamo il massimo della espressione democratica, e per me la domanda andare a votare si o no alla riduzione dei parlamentari – per me che non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum -, è come fare una domanda ad un pacifista di essere a favore o meno della guerra”, sottolinea. Quindi la difesa della piattaforma Rousseau “dove si può votare ma anche consigliare, e dire avete detto una stupidaggine”.

C’è anche spazio per il Recovery fund quando avverte: “state costruendo una società del debito, questa è la società del debito”. E non è tutto. “L’Europa si presterebbe benissimo all’idrogeno”, precisa poco dopo elogiando la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (votata dal M5S al Parlamento europeo) che “ha detto cose straordinarie, finalmente dopo 20 anni ha parlato energia rinnovabile”.

Nel suo intervento Beppe Grillo – che si definisce “visionario” – propone di “mettere al centro la persona invece che il mercato del lavoro”, auspicando, a seguire, la necessità di un”reddito universale per tutti per diritto di nascita senza condizionamenti” insieme ad “una istruzione per tutti”.

Tra gli altri paletti evocati la necessità di un intervento pubblico dello Stato “nei settori strategici”, come in quello delle telecomunicazioni, facendo riferimento ad un’unica dorsale che “deve essere per forza in mano pubblica”.

Un discorso a tutto campo per il cofondatore del M5S condito anche dall’ironia specie quando rivolgendosi a Sassoli lo ‘apprezza’ per le sue aperture essendo “uno del Pd”.

Immediate le reazioni politiche a caldo in Italia. Per l’azzurra Elvira Savino la “democrazia è in pericolo”, mentre per Matteo Orfini (Pd), Grillo vuole andare avanti a colpi di referendum. L’eurodeputato Castaldo (M5S) definisce invece il messaggio di Grillo un “messaggio d’amore e di speranza per una Europa più democratica, giusta, sostenibile e solidale”..

“Viviamo un momento particolare perché ci accorgiamo che dobbiamo anche adeguare le nostre democrazie, se vogliamo che il post covid non ci faccia abdicare alla democrazia allora dobbiamo adeguarla”, sottolinea da parte sua Sassoli, precisando che “questo non vuol dire non tenere conto della centralità delle nostre istituzioni, che garantiscono sempre un patrimonio di valori, ma significa anche adeguarne gli strumenti”.

(di Giuseppe Laudani/ANSA)